Regia di Agnès Varda vedi scheda film
Dispiace parlare male di un film che è sostanzialmente un atto d'amore per l'uomo amato e per il cinema, ma Garage Demy mi si è rivelato film di una noia mortale.
Jacques Demy, regista vissuto ai margini della Nouvelle Vague, morì prima dell'uscita del film diretto dalla moglie, facendogli assumere un valore quasi testamentario. Eppure quest'opera della Varda non decolla mai, tra parti ricostruite in bianco e nero sull'infanzia e la giovinezza di Demy e inserti dei suoi lavori, che, pur non avendoli visti, mi sembrano per lo più opere musicali e disimpegnate.
Ricordando opere come Cleo dalle 5 alle 7 (1962) e Senza tetto né legge (1985), direi che Garage Demy non è, almeno a mio parere, il miglior film di Agnès Varda.
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