Regia di Pier Francesco Pingitore vedi scheda film
Ho sempre visto molti dei film di Pippo Franco sin da quando son bambina perchè mia madre essendone un'estimatrice, mi ha sempre coinvolta a guardarli assieme e sinceramente di questo in particolare ne conservo un buon ricordo. Non perchè sia eccezionale, ma perchè comunque ha sempre fatto sorridere la mia "triste e cupa" mamma e per me, qualsiasi cosa riuscisse a metterla di buon umore, era speciale. Del resto non si può negare che Pippo Franco è un comico naturale. Che lo si voglia ammettere o meno, fa ridere. E questo suo film, anche se non è basato su spunti originali (l'idea dello sfrattato che cerca una casa a buon prezzo e che per trovarla ne passa di tutti i colori è vecchissima e risale ai tempi di Totò) è comunque divertente e godibile. Ha una trama semplice semplice, ma scorrevole e ben sviluppata che grazie ad un ritmo scatenato passa da un paradosso all'altro. Ancor oggi, quando lo fanno passare in tv, non disdegno di guardarlo se posso perchè è una storiella leggera e simpatica, ma non frivola in quanto è più che altro una satira un po' amara su quella parte del popolo italiano in serie difficoltà economiche che ha sempre lottato per anni ed anni con la speranza di farsi assegnare un alloggio di proprietà comunale. Così vediamo Pippo Franco e la sua famiglia (terribile a dire il vero poichè ogni membro ha una sua nevrosi), arrangiarsi a vivere negli autobus, nella casa di un custode del cimitero, in carcere ed infine nei cassonetti della spazzatura... il cast è ben assortito, beneficia della partecipazione in ruoli minori di qualche personaggio del bagaglino e pure di qualche attore trapiantato dalla compagnia che lavorava spesso con Paolo Villaggio nella serie di film di Fantozzi, come l'ottimo Gigi Reder che in questo caso si cala con stile e classe nel ruolo del truffatore e come Anna Mazzamauro, che interpretando la moglie di Pippo Franco, dà con lui vita ad una serie di scontri verbali davvero esilaranti. Da non trascurare nemmeno le presenze di Bombolo ed Enzo Cannavale anche se pure loro in ruoli secondari. Benchè se ne dica, per me questo film rimane un piccolo cult a cui sarò sentimentalmente legata per sempre forse.
Ha fatto un lavoro apprezzabile.
Spassoso.
Quasi grottesca, ma mitica!
Bravo.
Trasformista come sempre, si è calato benissimo nel ruolo del padre anzianotto di Pippo Franco.
Interpreta bene il ruolo della donna acida, bisbetica e nevrotica che il marito tradirebbe molto volentieri.
Bravo in un ruolo che gli si addice.
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