Regia di Giovanni Simonelli vedi scheda film
Due fratellini, maschio e femmina, vengono uccisi da un maniaco pedofilo. Le loro anime perseguitano gli abitanti del luogo in cui sono stati massacrati, compiendo a loro volta una strage.
Hansel e Gretel, come la fiaba dei fratelli Grimm, ma nulla a che vedere con essa, o quasi: qui i due piccoli protagonisti sono infatti dapprima le vittime di un orrendo duplice omicidio, poi i carnefici che spazzano via in una scia di sangue le vite di tutti gli abitanti del luogo in cui sono stati uccisi, non soltanto dei loro assassini, ma di tutti coloro che hanno permesso la loro morte. Un horror effettivamente intrigante sulla carta, ma soltanto lì. Girato evidentemente con pochissimi mezzi e con altrettante idee, il film lascia a desiderare da quasi ogni punto di vista: la recitazione è sciatta, la regia superficiale, gli effetti speciali economici e non troppo riusciti, i dialoghi sono piuttosto banali e la risoluzione della trama è assolutamente scontata, prevedibile con ampio margine di tempo. Questa risulta essere l'unica regia del prolifico sceneggiatore Giovanni Simonelli, autore principalmente di copioni 'di genere' fra la fine degli anni Cinquanta e i Novanta (e unica firma anche su questa sceneggiatura); una chance non si nega a nessuno, ma francamente è difficile valutare con soddisfazione questa opera prima da regista (e ultima, non per caso probabilmente). Nel cast, fra gli altri, Paul Muller e Maurice Poli in due ruoli marginali, mentre quelli centrali sono occupati da nomi e volti se non anonimi, quasi: Lucia Prato, Gaetano Russo, Elisabete Pimenta Boaretto, Giorgio Cerioni e così via. I due piccoli protagonisti sono Silvia e Massimiliano Cipollone, fratelli anche nella vita e alla prima e unica prova sul set. 2/10.
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