Regia di Ric Roman Waugh vedi scheda film
Una stantia passerella dei luoghi comuni del filone, rimasticati per l’occasione a puro uso e consumo di un pubblico da multiplex in cerca di tremiti facili.
Per chiudere in bellezza – o in bruttezza – un annus horribis di disgrazie a raffica ci mancava soltanto l’ennesimo catastrofico a stelle e strisce, per giunta con l’attore più tronfio dello star system hollywoodiano del cinema muscolare, ovvero Gerard Butler, che ha pure azzardato paragoni evitabilissimi fra lo scenario di Greenland e l'attuale emergenza da Coronavirus e che nel corso delle (autoindulgenti) due ore di durata non si scolla mai di dosso il suo ieratico – nonché risibile – sguardo da eroe marmoreo. L’orrore che arriva dal cielo (in tal caso una cometa che minaccia di estinguere ogni forma vivente), il nucleo familiare che si batte per riunirsi (fisicamente ma soprattutto emotivamente), la lotta per sopravvivere (qui con accezione darwiniana), il conto alla rovescia per la catastrofe (in un bunker sotto i ghiacci: "Greenland" è la Groenlandia), la speranza di una rinascita: in pratica una stantia passerella dei luoghi comuni del filone, rimasticati per l’occasione a puro uso e consumo di un pubblico da multiplex in cerca di tremiti facili. Che comunque si fanno vivi, perché la circostanza è di per sé abbastanza ansiogena; ma il successivo ricatto emotivo (coi "filmini della memoria" che arrivano a un nanosecondo dal presunto trapasso) è parecchio detestabile. Se però il copione (di Chris Sparling) fa intuire dei dubbi etici per nulla stupidi (saranno solo i "sani" a meritarsi di ricostruire il mondo dalle fondamenta, ma ciò significa fregarsene di chi davvero dovrebbe essere salvato), poi li scialacqua nel dipingere banalmente un’umanità che a ridosso dell’apocalisse si scopre meschina e poco più che animalesca (specie se maschile): ma va'? Tra una regia che grida vendetta (Ric Roman Waugh è lo stesso dell’orripilante Attacco al potere 3, sempre con Butler), un montaggio alla meno peggio e un'irritante religiosità di fondo, si esce dalla visione col bisogno fisiologico di rituffarsi in un Deep Impact o in un The Day After Tomorrow...
Dozzinale accompagnamento di David Buckley.
Voto: 4 — Film MEDIOCRE
VISTO al CINEMA
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