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Greenland

Regia di Ric Roman Waugh vedi scheda film

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GARIBALDI1975

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La recensione su Greenland

di GARIBALDI1975
6 stelle

Leggi sotto la mia recensione. Voto: 6

La terra sta per essere colpita da una cometa che innescherà un evento a livello globale capace di estinguere l'intera razza umana, non è una cometa come le altre. La NASA segue i percorsi precisi di 20.000 asteroidi vicini alla Terra, 500.000 pezzi di spazzatura spaziale e diverse migliaia di satelliti, ma in qualche modo ha mancato di accorgersi di una cometa enorme diretta direttamente verso di noi che potrebbe spazzare via tutta la vita sul pianeta. Questa cometa scatenerà il caos e la distruzione nel corso di diversi giorni, prima con alcuni pezzi abbastanza grandi da spazzare via intere città, poi con una pioggia di meteoriti di metallo fuso e infine con un masso delle dimensioni di Manhattan, che spazzerà via quasi tutte le creature viventi.

Fortunatamente (per pochi fortunati selezionati), il Presidente USA metterà in atto il salvataggio dei selezionati di fra la popolazione verso la Groenlandia in enormi bunker sotterranei.

Il protagonista (Gerard Butler) e la sua famiglia dovranno lottare contro le forze della natura, una burocrazia indifferente, una società che si è trasformata in anarchia, vari criminali e dilemmi esistenziali e matrimoniali, un mix di minestrone frullato di vari altri film.  

 

È la versione seria e più solida di altri blockbuster come The day after tomorrow o 2012. Ma qui la trama, i personaggi e gli scontri sono tenuti con i piedi per terra, senza abusare della credibilità dello spettatore. In ogni momento il regista si impone il tentativo di essere credibile e di mettere lo spettatore nella situazione di crederci davvero. Questo aspetto rende questo film migliore dei suoi simili. E' più credibile. Soprattutto perché alcune delle situazioni che solleva, come il saccheggio al supermercato, sono identiche ad alcune di quelle situazioni che assistiamo quotidianamente ai telegiornali in relazione alla instabilità sociale che esiste negli Stati Uniti, o altrove, a seguito della pandemia COVID-19.

 

È quindi meno spettacolare rispetto ad altre proposte simili. Scarta la semplice esibizione avventurosa. Elimina ogni tentativo di rendere epica la catastrofe. Trae vantaggio concentrandosi su ciò che conta davvero: le persone, e cosa succede ai sentimenti di quelle persone. Inoltre, non sottolinea melodrammaticamente nulla. Nemmeno nei momenti di violenza o di angoscia. 

 

      Introduce un'idea che non è inutile e che lo spettatore stesso possa catturare: nei tempi in cui viviamo, possiamo limitarci a sopravvivere egoisticamente, oppure possiamo iniziare ad aiutare il nostro prossimo. Viene premiato il secondo atteggiamento ed è questo il messaggio del film.

 

Il film è ben strutturato. Dura due ore e non te ne accorgi.

Non bisogna cadere nella trappola, cinica, di pensare che la malattia del bambino o il fatto che il matrimonio dei protagonisti sia in crisi, siano argomenti  ruffiani e prevedibili. No, perchè sono raccontati in modo schietto e credibile. In ogni caso, l'era della pandemia e della reclusione in cui ci troviamo ora ci dà la possibilità di guardare a questi temi con meno cinismo, se vengono trattati, con sobrietà, com'è in questo caso.

 

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