Regia di Ric Roman Waugh vedi scheda film
AL CINEMA Senza preavviso alcuno, una meteora proveniente da un'altra galassia, si trova a sfiorare la Terra, avvistata solo pochi giorni prima del probabile impatto. La vita già concitata di uno stimato architetto alle prese con una complicata crisi matrimoniale, finisce per essere stravolta quando una telefonata lo avvisa di fare armi e bagagli in tutta fretta, e recarsi presso un aeroporto assieme a moglie e figlio: scoprirà di far parte di una elite scelta per scampare alla probabile imminente catastrofe.
Una scelta che il governo Usa ha fatto allo scopo di preservare la razza umana a fronte di un evento senza precedenti.
Sconvolto per la procedura arbitraria ed ingiusta, ma deciso a beneficiarne, raduna moglie infelice e bimbetto asmatico per recarsi nel luogo dell'incontro. Scoprendo poi con amarezza che nemmeno loro avranno diritto di far parte degli eletti, proprio a causa del problema di salute del bambino.
Ma il protagonista, che non a caso è impersonato da quel pacioso smargiasso corpulento ed inarrendevole di Gerard Butler, non si fermerà di fronte a quell'ostacolo apparentemente insormontabile, decidendo di raggiungere per conto suo il luogo di destinazione protetto e segreto, che si scoprirà sito tra i ghiacci dell'estremo nord del globo. Roboante blockbuster fracassone e assieme moraleggiante, che tenta di impegnarsi nel quesito civico-morale se sia lecito garantire la sopravvivenza ad un team prescelto di esseri umani, razza eletta da motivazioni pur di emergenza, impegnata a salvaguardare la razza umana dall'eatinzione, ma lasciando in tal modo in balia della catastrofe i poveracci, i malati, ovvero gli imperfetti e la gente comune che non riesce a distinguersi da una normalità che diviene elemento discriminante e punitivo.
Interrogativo tutt'altro che stupido, che tuttavia il filmaccio affronta subito di petto con un atteggiamento di sdegnato rifiuto nei confronti della misura posta in vigore, salvo poi ripiegare in un confuso e goffo compromesso che finisce, neppure troppo indirettamente, per inneggiare al solito sfiancante patriottismo a stelle e strisce, rimangiandosi gli intenti iniziali ed assecondando un processo discriminatorio inqualificabile posto a legge inequivocabile.
A peggiorare la situazione, attori devastanti, a partire da Butler; e, non bastasse, situazioni melense di crisi familiare da denuncia, solo in parte riscattati, nei momenti action, da effetti speciali non trascendentali, ma tutto sommato efficaci.
E, altra piccola chicca positiva, un gran caratterista dalla faccia scolpita che si ritrova con piacere, sempre smanicato come ci siamo abituati a vederlo dagli anni '80: il granitico nonno, ma qui dal cuore d' oro, conosciuto come Scott Glenn.
La regia invece si rivela greve e squinternata, opera decisamente poco ispirata di un mediocre confezionatore di action di pura routine, che risponde al nome di Ric Roman Waugh, già noto per i tutt'altro che memorabili La fratellanza, Snitch - L'infiltrato con Dwayne Johnson, e Attacco al potere 3, quest'ultimo sempre col maldestro Butler.
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