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Greenland

Regia di Ric Roman Waugh vedi scheda film

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Souther78

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La recensione su Greenland

di Souther78
1 stelle

Qualcuno, nei commenti, ha rivalutato quest'opera di propaganda, alla luce della pandemenza e della finta guerra in Ucraina. Il paragone è azzeccato, come 11 settembre e Pearl Harbor (entrambe operazioni governative per giustificare guerre successive), peccato che l'autore del commento creda a tutte queste scemenze come vere.

Di catastrofi il cinema contemporaneo è sempre più generoso. Del resto, se qualcuno si stesse ancora chiedendo perchè le multinazionali come Apple o Amazon ci tengano tanto a mettere le mani sulle produzioni, o ad acquisire le varie MGM & Co., dovrebbe fare un passo indietro nel tempo, fino ai crack finanziari dei mercati statunitensi degli inizi del '900, quando le varie crisi artefatte condussero, tra l'altro, i banchieri Rothschild e Rockefeller a controllare, direttamente o indirettamente, il cinema a stelle e strisce. Da allora, il cinema è stato senza dubbio in primo luogo strumento di manipolazione del pensiero e della cultura, creando e alimentando veri e propri miti. Che si trattasse del Dalai Lama, dei nazisti (finanziati dagli stessi banchieri Rothschild e Rockefeller) cattivi, degli americani buoni, dei russi cattivi, poi buoni, poi cattivi... etc. etc. etc. Oggi questo fenomeno è talmente palese, nella cultura c.d. new woke, da risultare inequivocabile: tutto deve concorrere alla creazione del nuovo ordine mondiale, scopo di sempre della massoneria e dei massoni che sono al potere in tutto il mondo, dietro i pupazzi della politica. Questo titolo non soltanto non fa eccezione, ma è un esempio scintillante di una simile volontà, già chiarita ne Il mondo dietro di noi, co-prodotto da Obama. Come l'ex presidente USA, addotto mancino e cugino di Dick Cheney, ha candidamente ammesso, lo scopo di quell'opera (e ovviamente anche di Greenland) era quello di evidenziare come le istituzioni sono la salvezza dell'essere umano, rispetto alla natura prepotente e cattiva di quest'ultimo.

 

Fatte le debite premesse, non abbiamo difficoltà a identificare la stessa traccia di "sottile" indottrinamento anche in questo carrozzone inverosimile, in cui la prima cosa che fanno le persone è spararsi a vicenda, fregarsi, derubarsi, rapinarsi, etc. Salvo che i buoni militari fanno le crocerossine e i salvatori dai cattivoni (e pure dal diabete, già che ci siamo). L'ideologia pro-istituzioni viene rigurgitata costantemente durante la visione, ed è talmente inverosimile da risultare - a tratti - tra il patetico e il ridicolo: l'allerta presidenziale trasmessa sulla tv di casa, a parte ricordarci 1984 e Fahrenheit 451, ci fa sorridere, pensando ai presidenti-pupazzi della massoneria, e massoni a loro volta, che se qualcuno dovessero allertare e salvare, sarebbero i loro pari, nonchè, eventualmente, le vittime dei loro stupri e riti satanici-massonici. A parte queste scempiaggini, il tutto assume una piega quasi thriller, che va a sovrapporsi alla traccia squisitamente catastrofista, rendendo il tutto indigeribile. La scrittura è talmente semplicistica e superficiale da reiterare continuamente lo stesso modello comportamentale e psicologico, che ci viene riproposto in tutti i "cattivoni" che si frappongono fra i nostri e la loro potenziale salvezza. Ripetitività a parte, questi villain sembrano tutti affetti dalla medesima stupidità, nella loro tetragona convinzione di potersi sostituire ai legittimi proprietari dei braccialetti (peraltro scartati).

 

Anche se non fosse un'operazione di indottrinamento di massa, il film sarebbe comunque scarso, non districandosi nei troppi spunti narrativi che si affastellano e che risultano del tutto incoerenti e forzati, ma, soprattutto, non riuscendo minimamente a conquistare una dimensione narrativa da kolossal, ma neppure potendosi rivalutare come B-movie.

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