Regia di Francesca Archibugi vedi scheda film
Dramma contemporaneo narrato con discreta leggerezza, senza calcare la mano sulle sciagure e sul patetico che ne consegue, ma che proprio per questa sua lievità nemmeno pare mai prendere completamente coscienza delle problematiche trattate. Famiglie slabbrate (allargate sarebbe ancora poco), tossicodipendenza (e difficile convivenza con la maternità), adolescenza irrequieta ed improvviso richiamo alla responsabilizzazione: spesso il tono vira verso la commedia (con un certo 'giovanilismo' talvolta insopportabile) e questo gioca a sfavore di una pellicola fondamentalmente impegnata, anche se ben si guarda dal voler apparire moralizzante. Il succo è comunque fin troppo chiaro: alle soglie del 2000 gli adulti sono i veri bambini.
Una donna ha due figli da uomini diversi; il maschio ha 15 anni e la femmina 5. Proprio la bambina un giorno si mette a giocare con una siringa della madre e contrae l'epatite C. Il fratello, di nascosto, le fa fare le analisi e chiede aiuto a vari dottori.
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