Regia di Emerald Fennell vedi scheda film
Carey Mulligan mi è piaciuta “Un Sacco bello” in questo film surreale e genialmente diretto.
Una donna promettente (2020): locandina
Una donna promettente (2020): Carey Mulligan, Bo Burnham, Jennifer Coolidge, Clancy Brown
Una donna promettente (2020): Carey Mulligan
Una donna promettente (2020): Carey Mulligan, Molly Shannon
Una donna promettente (2020): Carey Mulligan
Cassandra detta Cassie ha perso ogni speranza, perché nel suo passato c’è uno schock che ha marchiato a fuoco il suo destino. Un evento inatteso: L’incontro con Ryan oggi pediatra ed ex compagno di classe, fa riemergere un episodio dal tunnel nero della dimenticanza. La regista di questa commedia thriller si chiama Emerald Fennel di cui si hanno notizie per un film girato dieci anni fa Albert Nobbs con Glenn Close, famosa per il ruolo di Alex la molestatrice di Attrazione fatale di Adrian Lyne.Oggi Emerald e’entrata nella storia del cinema, perché è stata la prima regista inglese candidata al premio Oscar come Miglior Regista. Una donna promettente ha avuto ben 5 candidature e vinto Oscar per Miglior sceneggiatura originale. Nella stessa categoria c’era anche Chloe Zhao per Nomadland che alla fine ha vinto nelle categorie principali. Questo film secondo me è una acuta riflessione sulla cultura dello stupro. In sintesi la trama: Cassie lavora come cassiera in un bar, vive ancora con i suoi genitori e tutti i week end gira per locali, per farsi abbordare da perfetti sconosciuti. Cassie però ha un piano molto articolato, si finge ubriaca, abborda uomini che la soccorrono, che desiderano prenderla con la forza e possederla sessualmente. Però nel suo passato c’è un trauma che ha deciso il suo destino.Ricorda un film del 1988: Sotto accusa - Accused ove Jodie Foster vinse premio Oscar diretto da Jonathan Kaplan , qui invece una donna. Molto importante che trent’anni dopo, il medesimo tema e’ trattato in un modo opposto, perché la protagonista Carey Mulligan al contrario di Jodie Foster ferita da una violenza non subita da lei, ma dalla sua migliore amica Nina, si trasforma in una vendicatrice, come nel film di Abel Ferrara del 1981: Angelo della vendetta ove Zoe Tamerlis ragazza timida violentata due volte lo stesso giorno, si vendica con gli uomini travestita da suora. I due personaggi sono simili per la determinazione ed il coraggio delle loro azioni. Promising young Woman e’ una commistione di generi: commedia drammatica, thriller, anche horror , per la crudeltà di alcune scene ed anche grottesca . Meraviglioso il finale che non svelo, il piano perfetto di Cassie riesce, perché aveva pianificato tutto, anche il piano B se lei .........
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Non mi è stato facile seguire l trama del film che non ho visto, ma tutte le citazioni hai fatto sono state util Quanto alla domanda di Stefano concordo con tua risposta anche perchè la Mulligan è un'ottima attrice di teatro e ha curriculum di tutto rispetto tra cui da ricordare Shame, Drive, Via dalla pazza folla , il Grande Gatsby A proposito di Davis, Suffragette e dopo il film di cui stiamo parlando,lLa nave Sepolta .Ciao,penso che questo lo vedrò, gli altri citati li ho visti tutti,:-)
Molto bello anche An education da vedere assolutamente Anna Maria.
Bellissimo ?.??una monnezza così ?stupri ammazzamenti. no aggredite . ADDIO
Ma scusa tu lo hai visto signora Rolli ?
Sì che deve piacere per forza a tutti?? e non continuare che mi sono stufata a scrive . e non fa polemica e litigi.ADDIO DAVVERO FINE
Addio Rolli, una buona vita
Argomento pretestuoso, poca cattiveria, Mulligan (altrove, vedasi rece di leporello) granitica senza convinzione, poca adrenalina (non si vede nessun morto, in fondo), finale sciocco e telefonato, caratteri sotto tono. Il film non ricorda "Sotto accusa", che, a parte la scena dello stupro (necessaria ma che in tv non si è MAI potuta vedere per intero, queste sono le regole), è un telefilm poco considerato, piuttosto "Spara che ti passa", dove i personaggi maschili sono ornamentali e inconsistenti, scadente nella forma, ancor più che nella sostanza. La struttura, che fa il verso al primo cinema dei fratelli Coen è decisamente vecchia sia nell'impalcatura visiva che in quella profonda, dove le motivazioni non vengono davvero a galla e il colpo di scena arriva davvero troppo tardi. Va qui detto che le recensioni positive sono quasi sempre degli uomini, che non vanno (non ho detto sempre, eh) oltre l'aspetto del revenge movie , esaltandolo, mentre - ho provato a sentire numerose amiche in tema - le donne bocciano il lavoro in toto, perché, e qui usiamo le parole di un critico professionista quale Roberto Manassiero, "(...) Il film sacrifica sull'altare della lettura politica ogni aspetto narrativo e ogni possibilità di libertà e fuga dall'orrore prestabilito (...) le giuste cause hanno bisogno di discorsi più maturi". No, è un film che proprio non va. Ciao, Claudio.
Rispetto la tua opinione, ben argomentata, ma rimango saldo coerentemente su quello che ho scritto e che penso su questo film è sugli accostamenti che ho fatto ciao e grazie della tua opinione.
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Anche Sangiorgio ha scritto qualcosa come, cito a memoria, "la donna riesce nella sua vendetta solo morendo", insomma, vince, sì, ma solo perdendo la vita. È un dato di fatto, ma il "critico professionista" (vado sempre a memoria) lo inquadra come un dispositivo narratologico inconsapevolmente messo in scena dalla regista e sceneggiatrice, quasi come una derivazione collaterale, una conseguenza secondaria, un lacerto filmico, una rigaglia "morale", quando invece dal PdV etico, è una precisa scelta del tutto consapevole: chi ci vede un lieto fine ha bisogno di un sacco di diottrie morali in più...
Il fatto è che PYW è, e "solo", un revenge movie, ché lo stesso "the Accused" (Sotto Accusa) del buon (mediocre) Kaplan (che combacia col film di Fennell solo per quanto riguarda la prestazione attoriale Muligan-Foster), se pur discreto, e "memorabile" per il portato politico, all'epoca, e soprattutto, e qui senza virgolette, grazie a Foster, al confronto è un mappazzone "de denuncia".
I "ma io c'ho le amiche che non gli è piaciuto" contano come il due di picche a briscola.
Sotto accusa un film da rivalutare, perché ha quasi 30 anni, ma li porta molto bene. Kaplan un buon artigiano a me era piaciuto anche Bangkok senza ritorno.
Penso sia già abbastanza rivalutato, Mediaset lo trasmette un paio di volte l'anno da quasi trent'anni... :)
Ecco, Brokedown Palace è giusto sullo stesso piano di The Accused.
Di Kaplan, fra quelli visti, consiglio Over the Edge, del '79.
Violenza sull'autostrada (White Line Fever), regia di Jonathan Kaplan (1975)
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Grazie, in ogni caso, a voi, Claudio e Matteo, ché ragionare sui film dai PdV di ciascuno è interessante, altroché. No, comunque, "non penso minimamente che conta come il due di picche il punto di vista della spettatrice femminile" perché, di fatto, noi cerchiamo sempre la verosimiglianza e qui solo le ragazze possono - spietatamente - suggerirla. Quanto alla scelta "etica" consapevole mi trovo in disaccordo: proprio la Fennel ha dichiarato che "avevo pensato ad un finale diverso e in cui la protagonista non - SPOLIER! - fa la fine che si vede sullo schermo; poi ho optato per questa seconda scelta non perché funzionasse meglio ma perché era perfettamente in linea con il personaggio e con l'atmosfera del racconto". Ora, se anche lei aveva dubbi...
Non ho scritto che è il PdV femminile a contare poco, ho scritto che, statisticamente, il PdV di un paio di persone, citate principalmente in base al loro sesso, vale zero.
Appunto: è una questione di scelte e di sani dubbi risolti, e quella di scelta è stata deliberata, e addirittura, dal virgolettato, non perché funzionasse meglio (per il pubblico), ma perché era in linea col personaggio, cioè più coerente!
Giusto il pdv femminile di quante ? 2 4 100 e poi ?
E poi si raggiunge un n. STATISTICO.
@Claudio: non hai capito (e non sai cosa sia la statistica).
Maurizio ha scritto: "ho provato a sentire numerose amiche [spettatrici: non, e cito sempre lui," critiche professioniste", ma, anche se fosse...] in tema" (che io ho ridotto a "un paio"), e da questo ha tratto l'idea (insensata) che, sempre parole sue, "le donne bocciano il lavoro in toto".
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Statistica
E ancora, non hai capito: il punto qui è il NUMERO, non il SESSO.
Ma mi pareva chiaro...
Quelle donne interpellate, io ho visto il film con 2 amici, la donna la pensa come noi uomini. Tutto e’ pretestuoso, quindi la donna che conosco e’ favorevole al film in questione .
Se intendi che è pretestuoso dire "c'ho due amiche che non gli è piaciuto, quindi le donne lo hanno bocciato in toto", allora, forse, ci siamo...
Si intendo proprio questo ciao
Ho ordinato il blue ray di “Una donna promettente”, per rivederlo con calma e capire se la prima visione che mi ha colpito sara’ confermata.
Rivisto il film è un ottimo prodotto, anzi probabilmente farò una videorecensione in merito.
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