Regia di Fernando Meirelles vedi scheda film
Fiction e attualità, recitazione e documenti veri, tutto in bel connubio interessante.
Ricostruzione a metà tra il film e il documentario, con immagini reali alternate a quelle di finzione. La storia è quella di oggi, sarebbe da dire, e prende tantissimo. Ricostruisce soprattutto il passato e la personalità di Jorge Bergoglio, interpretato da un ispirato Jonathan Pryce, mentre le vicende di Joseph Ratzinger fanno più da contorno ma sono fondamentali per l’impostazione del tutto.
Tratto da un lavoro teatrale, vuole fare intendere che Benedetto XVI lasciò il pontificato apposta, ritenendo di non essere il papa giusto, e che quello secondo lui fosse proprio Bergoglio. Belli i colloqui tra i due, con profondi disaccordi nella conduzione della Chiesa, ben scritti e ottimamente recitati (Ratzinger è Anthony Hopkins, al solito superbo). Su tutto Netflix, che ha voluto l’operazione e dove ora si può vedere il film.
Opera che ebbe pure delle candidature all’Oscar (i due protagonisti e la sceneggiatura, non originale) e ai Golden Globe. Piaciuto alla critica, piaciuto ancora di più al grande pubblico, con cui concordo per un 7,5. Incassi minimi ma passò nelle sale solo un paio di giorni
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