Regia di Fernando Meirelles vedi scheda film
NETFLIX
Sfiduciato dall'opulenza e dagli scandali che avvolgono tutt'ora la Chiesa vaticana, nel 2012 il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio si reca in udienza presso la sede pontificia per rassegnare le proprie dimissioni direttamente innanzi al Papa Benedetto XVI, il quale lo accoglie nella residenza estiva di Castel Gandolfo. Ma le cose non andranno esattamente secondo il proposito del primo, che si ritroverà poco dopo ad essere eletto come il nuovo Papa, Francesco, a seguito delle dimissioni di Ratzinger.
Nel serrato confronto tra i due - diversi ed opposti per carattere, interessi ed abitudini di vita - si affronteranno le problematiche di una Chiesa lacerata e sconquassata da problematiche immani, primo fra tutti quello degli scandali sessuali. Una istituzione fermamente e risolutamente piegata su se stessa, per certi versi protesa a difendere, con il suo sconcertante comportamento omissivo, le azioni di tutti i sacerdoti colpevoli di abusi, sottoposti per volere del sommo Pontefice ad un giudizio spirituale, ma sottratti a quello terreno della giustizia ordinaria.
Nel serrato ma garbato confronto tra le due eminenti personalità, si ripercorre altresì - con una buona dinamica narrativa - la storia tragica dei dissidenti argentini spariti nel nulla e sottoposti ad indicibili torture e poi uccisi e fatti sparire per sempre dall'affetto dei propri familiari angosciati, a cura della dittatura militare dell'epoca del colpo di Stato di metà anni '70, tristemente noto per aver perpetrato sui dissidenti azioni poi unanimemente considerate veri e propri crimini contro l'umanità.
Il ritorno al cinema del bravo e noto cineasta brasiliano Fernando Meirelles coincide con un'opera che faceva presagire sin dalle premesse forti rischi di didascalismo che molte produzioni incentrate su chiesa e papi, hanno dimostrato di portarsi appresso.
Invece questo "I due papi" ha un bel piglio narrativo che si mantiene sui fatti, sulla cronaca degli scandali peraltro ampiamente documentati in questi anni da stampa ed altri mezzi di comunicazione, ed evita inutili elegie, così come riduce al minimo le tentazioni folkloristiche che l'elezione di un nuovo papa ha sempre creato nelle rappresentazioni al cinema o in tv.
Ma soprattutto il film di Meirelles azzecca i suoi due protagonisti, fantastici oltre ogni plausibile ipotesi.
E difatti già dal punto di vista prettamente fisico, la scelta di Jonathan Pryce nel ruolo di Francesco/Bergoglio, e Anthony Hopkins in quelli di Benedetto/Ratzinger, si rivela davvero la scelta vincente, la carta per rendere un valido progetto come questo, una vera riuscita.
Per entrambi meritatissima risulta la candidatura all'Oscar, rispettivamente come miglior attore protagonista e non protagonista, e per Hopkins, ultimamente sin troppo coinvolto in avventure cinematografiche bislacche, finalmente il ritorno a far parte di progetti degni del suo nome.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta