Regia di Fernando Meirelles vedi scheda film
La Chiesa cattolica è chiamata a stare a passo con il tempo. Occorre affrontare il passato per costruire quello che sarà il futuro. Consci di questo, due differenti papi nel XXI secolo proveranno a lasciare il segno, ognuno con la propria visione: papa Benedetto XVI e papa Francesco I.
Sceneggiato da Anthony McCarten il film è tratto dall’opera teatrale dello stesso McCarten “The Pope” del 2017.
L’impostazione scenica si discosta da una impostazione teatrale decisa principalmente da due elementi: la regia e il montaggio.
Meirelles si muove bene negli spazi, con discrete scelte nel posizionamento della MdP e una buona ricerca dei dettagli verso i simbolismi del papato più che sui simbolismi del cattolicesimo, in quanto le intenzioni narrative puntano più verso una umanizzazione della figura dei due papi e della loro vocazione.
I due attori chiamati a interpretare i due pontefici sono Anthony Hopkins nel ruolo del papa emerito Benedetto XVI e Jonathan Pryce nel ruolo di Papa Francesco.
Per quanto riguarda il physique du rôle la scelta dei due attori è perfetta, la somiglianza con i due pontefici è notevole, il resto lo fa il talento dei due attori. Entrambi lavorano perfettamente su mimica e postura, per quanto riguarda la dizione sono portati a recitare in più lingue con ottimi risultati, a mio avviso Pryce più di Hopkins per quanto riguarda il lavoro sull’accento mentre sono al pari per intensità
Il ritmo del film segue praticamente le scelte narrative e di montaggio, con una prima parte più accesa e serrata con botta e risposta tra i due protagonisti ma che comincia a distendersi nella seconda parte dove il percorso narrativo è alternato da flashback sulla vita di Papa Francesco in Argentina, soprattuto durante il Colpo di stato del 1976.
Il film in quel frangente si concentra quasi totalmente nel raccontare le consegenze del colpo di stato per l’Argentina e per il futuro Papa Francesco, mettendo in secondo piano ciò che si è visto fino ad ora.
Il film così perde l’equilibrio tra i due protagonisti quando sembrava che ci fosse un equilibrio, dove improvvisamente uno prende il sopravvento sull’altro e il film sembra trasformarsi in un biopic su Jorge Bergoglio(Papa Francesco).
Al netto di ciò il film è comunque ben scritto e, anche se un po’ pedissequo, trova bei momenti. I dialoghi sono ben fatti e trovano forza nell’intepretazione attoriale. La messa in scena è buona ma non valorizzata da una fotografia un po’ piatta e anonima.
Voto:6.5/7 (v.o.s.)
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta