Trama
Il film documentario offre uno spaccato della vita del giudice palermitano sospeso tra la realtà urbana e l'armonia perduta della Sicilia. Il tritolo e l'infanzia, il palazzo di giustizia e la spiaggia, il campo di calcio dove giocava da ragazzo con Giovanni Falcone, costituiscono la narrazione visiva di Paolo Borsellino che ricostruisce la propria vita di uomo e di magistrato sul confine tra la vita e la morte. Il 31 luglio del 1988 il giudice viene convocato davanti al C.S.M. a causa delle interviste rilasciate ai quotidiani La Repubblica e L'Unità, nelle quali denunciava il preoccupante stato di smobilitazione del pool antimafia di Palermo. Borsellino, minacciato dall'ombra di imminenti provvedimenti disciplinari, parla per oltre quattro ore, dalle dieci alle quattordici, davanti al Consiglio Superiore, con straordinaria lucidità, condannando con forza l'inadeguatezza dei mezzi di contrasto attivati dallo Stato contro la Mafia. Il pomeriggio dello stesso giorno verrà ascoltato il giudice Falcone. Davanti al C.S.M. i due magistrati affrontano con chiarezza i delicatissimi temi inerenti l'assegnazione delle indagini, l'inserimento nel pool di nuovi giudici senza l'adozione di criteri di sicurezza, l'affidamento di procedimenti sulla criminalità mafiosa a magistrati estranei al pool. Dalle loro parole appassionate emergono i complessi scenari che fanno da sfondo alle indagini sul fenomeno mafioso, ma anche lo spirito di sacrificio di chi, pur accerchiato e consapevole delle occulte relazioni tra criminalità organizzata e Stato deviato, ha deciso di non arretrare.
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Commenti (1) vedi tutti
Documentario di riflessione sui momenti bui dell'Italia stessa.voto.6-.
commento di chribio1