Regia di Craig Zobel vedi scheda film
Trump ne ha posticipato l'uscita in sala, il lockdown ha fatto il resto. Morale, The Hunt ha balzato il cinema ed è finito direttamente in digitale, visto da pochissimi, passato in sordina. Triste destino per un istant cult che è un divertentissimo, acuto e satirico action splatter, in grado di riflettere e rispecchiare i tempi e il caos socio-politico contemporaneo, con sana nonchalance nichilista. Un film non facile, perché allontana lo spettatore da ogni identificazione coi personaggi, che sono scomodi e riprovevoli da qualunque parte si trovino, cacciati (tra i quali spiccano omofobi e razzisti) o cacciatori (caricature volute di ricchi senza scrupoli, ma con ipocrita indole eco-pacifista: radical chic senza gloria). L'unica figura positiva è quella della protagonista, guarda caso lontana da ogni identificazione politica o schieramento. Ma fuor di riflessioni, The Hunt è un B-movie illuminato, con colpi di scena a rilancio e una vena dissacrante contagiosa. Uno spasso che corre via veloce e non risparmia nessuno, fino a un finale che cita apertamente Kill Bill e la letteratura alta (Orwell). Comprensibile che possa non piacere a tutti, tanto è balordo il mash up di generi e umori che accomuna. Ma se si sta al gioco e si è disposti ad accettare il grottesco puro, si scopre una perla autentica che probabilmente tra decenni sarà oggetto di studio e analisi dei nostri tempi, più di molto altro cinema cosiddetto "d'autore".
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