Regia di Craig Zobel vedi scheda film
Un po' Hunger Games e un po' Hostel II, aggiungere un combattimento domestico tra donne stile Kill Bill e annaffiare abbondantemente con lo splatter. Il piatto è servito. Craig Zobel dirige(ispirato dal racconto La Partita più Pericolosa dello scrittore deceduto negli anni '40 Richard Connell) un'action movie estremamente violento e grandguignol che punta tutto sul ritmo e poco sui contenuti. Si parte subito a tavoletta, con un omicidio ultra splatter con tanto di estirpazione di occhio e relativo nervo mostrato in primo piano. Si prosegue con depezzamenti, uomini che si frantumano saltando in aria sopra le mine, altri trafitti da frecce e persino una donna divisa in due caduta in una trappola con lame che, dal terreno, si alzano verso l'alto modalità Mortal Kombat.
Zobel si orienta decisamente verso l'orrore e, pur se al servizio di una storia povera nei contenuti (con velati omaggi, a mio avviso forzati,a Geroge Orwell), fa meglio del precedente Sopravvissuti. Dopo Margot Robbie, ancora una volta, si trova a dirigere un'attrice di primo livello. Hilary Swank si presta infatti per una lunga sequenza marziale dove combatte a mani nude, coltelli, fucile e di tutto un po' con l'ottima ma incostante Betty Gilpin (la protagonista). La Gilpin è a tratti eccellente, ma sovente incerta da un punto di vista espressivo mostrando tracce di uno sbigottimento che lascia perplessi. Curiosa la prima parte con continui stravolgimenti della situazione e personaggi che si pensa possano essere protagonisti salvo poi essere eliminati nei modi più truci prossibili. Divertente, ma non premiato al botteghino (11 milioni di dollari di incasso a dispetto dei 14 investiti).
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