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Non prendete quel metrò

Regia di Gary Sherman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Non prendete quel metrò

di zombi
7 stelle

un fattaccio del passato che si ripercuote sul presente, non è forse nuovo, ma dare un senso alle mostruosità che succedono , rende sempre più interessante un horror

un racconto macabro più che un horror vero e proprio

siamo agli inizi degli anni 70 e sui titoli di testa assistiamo al girovagare del tipico gentleman inglese con ombrello, impermeabile, guanti e bombetta per locali di spogliarello, lap dance e quant'altro la sua bramosia di intrattenersi col gentil sesso a pagamento possa offrire la capitale britannica.

in attesa di prendere la metro , dopo aver importunato l'ennesima ragazza e averne pagato le conseguenze con una bella ginocchiata appena sotto il big ben, assistiamo in soggettiva che sta per essere aggredito da un essere latrante e ansimante.

il corpo del lord viene temporaneamente abbandonato sulle scale verso l'uscita, interrotto dall'arrivo di una corsa e visto da due ragazzi americani.

scesi con la polizia per soccorrerlo non ne rimane traccia.

il film è una via di mezzo tra una commedia con i personaggi dell'ispettore e il suo assistente(pleasence e rossington), con un breve cameo di christopher lee che intepreta un agente dei servizi segreti e la storia che si ricollega ad un fattaccio avvenuto nel 1922 durante gli scavi di una linea metropolitana, dove a seguito del crollo di parte della galleria e del fallimento della ditta delle costruzioni, non ci furono i mezzi e il tempo per recuperare gli operai rimasti praticamente sepolti vivi.

il film a differenza di molti horror, fantascientifici, grotteschi hammer, pre e dopo, si lascia guardare senza noia, grazie alla bravura degli interpreti, soprattutto pleasence e rossington che intavolano una coppia da buddy movie, hugh armstrong che interpreta il "mostro" della situazione e alla presenza di david ladd, figlio del ben più famoso alan, in un film prodotto dall'altro figlio di alan, alan ladd jr.

le parti horror, sono girate da sherman con delle lente carrellate che inquadrano morbosamente le vittime del mostro nei vari livelli di putrefazione, e ci mostra praticamente l'ultimo discendente di quella genia che dopo il crollo della galleria, è vissuto come una talpa sotto terra, sviluppando ovviamente una serie di malattie dovute alla mancanza di luce, e non ultima la peste per la stretta convivenza coi ratti.

è una storia triste ambientata nei sotterranei vittoriani, di gente povera, dimenticata e abbandontaa senza tanti preamboli al loro destino di "ultimi", che ha accettato il loro destino di mostri fino all'inevitabile estinzione(e in questo senso la scena della dipartita della sua compagna è piuttosto triste), ma che nel frattempo ha ucciso dal 22 un numero considerevole di persone immagazzinandole come mummie coi loro ninnolo e tesori.

un horror interessante e inconsueto, macabro come poteva esserlo un penny dreadfull, dove la dimensione del "mostro", assumeva la forma umana di una persona tramutata in qualcosa di altro e reietto non fine allo spavento. 

il mostro era una volta una persona che si trasformata in qualcosa di socialmente avverso a causa, in questo caso, di un disastro sul lavoro, tant'è che oltre ai soliti grugniti, il "mostro" sapeva solo dire "chiudere le porte", l'avviso che si ode tutte le volte che si stavano per chiudere le porte dei vagoni.

 

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