Regia di Elisa Amoruso vedi scheda film
Una storia italiana, troppo tipica per essere tipizzata e per questo seme di una narrazione che non coinvolge. Tre figlie bellissime, una madre che a cinquantotto anni ha un fisico da ginnasta, frutto non certo recente di qualche ora settimanale di allenamenti ma di un impegno e una dedizione quotidiana che parte da lontano. Quanti di noi possono riconoscersi in simili dinamiche? Sfugge l'obiettivo dell'opera, che è sinceramente troppo lieve se mirato a fotografare un unicum, decisamente irraggiungibile se invece tende a rappresentare per induzione uno spaccato, per niente affatto circoscritto, del nostro essere ieri e quanto mai oggi. Il mito dell'apparire che colpisce tutti noi, ci spinge a scelte estreme, non ci abbandona. Un docu, molto più fiction che docu, che assomiglia ad una lunga storia postata sui social di cui le protagoniste potranno bearsi negli anni a seguire, con le stesse maschere, le stesse ipocrisie di chi imposta la bocca prima di farsi un selfie. Nonostante alcuni tocchi di drammaticità, una storia di violenza, un conflitto prima esploso ora latente tra madre e figlia, dopo pochi minuti prevale la noia e anche un po' il fastidio per un prodotto spacciato per quello che non è.
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