Regia di Umberto Marino vedi scheda film
La storia del successo di Enrico Piaggio, l’industriale che ha ideato e messo in commercio la Vespa, vista in parallelo con quella dell’Italia del secondo dopoguerra, piena di speranza e di voglia di rimettersi in gioco.
Un medio ‘prodotto medio’ per la televisione italiana del 2019: né alti, né bassi particolari in questo lavoro agio/biografico che ha per soggetto uno dei più famosi industriali del Belpaese del ventesimo secolo. Enrico Piaggio è ritratto come una brava persona innanzitutto, nella sceneggiatura firmata da Franco Bernini, Roberto Iannone e Francesco Massaro; un imprenditore onesto e dai sani princìpi che ha a cuore le vite e le famiglie dei suoi dipendenti, ma al contempo disposto a quasi tutto (purché nei limiti della legalità, si capisce!) per realizzare il suo sogno industriale. Una favoletta? Sì, certo, ma dichiaratamente (nella didascalia di chiusura che spiega come la storia, pur vera, sia stata romanzata a fini di intrattenimento) e per forza di cose, data la destinazione domestica dell’opera. Il cast pesca soprattutto fra volti noti al pubblico del piccolo schermo, ma pesca bene: funzionano a perfezione, nei limiti del progetto naturalmente, interpreti come Alessio Boni, Francesco Pannofino, Violante Placido, Patrizio Pelizzi e Roberto Ciufoli (della Premiata ditta, proprio lui); anche il regista, Umberto Marino, ha una comprovata esperienza nella confezione di lavori televisivi e risulta naturalmente la scelta giusta in questa circostanza. Cento minuti, come da prassi, sonnolenti nella narrazione, pregni di buoni sentimenti e idealismi, privi di volgarità o argomenti spinosi, con una sottotrama rosa e un lieto fine: impossibile chiedere di più, qui, anche se dal punto di vista prettamente contenutistico Enrico Piaggio - Uno sogno italiano non offre più informazioni di quelle che si potrebbero ottenere con un’accurata lettura di un paio di pagine di Wikipedia. 3,5/10.
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