Regia di George A. Romero vedi scheda film
VOTO : 6,5.
Dopo gli Zombi (rigorosamente maiuscolo), Romero passe alla streghe e l’introduzione è qualcosa di visivamente suggestivo che fa pregustare un viatico decisamente accattivante.
Però il film parla di altro, ovvero della vita di una donna tra un marito manesco ed assente spesso per lavoro (ma lo è anche di più quando è a casa), una figlia che le è umanamente lontana, delle amiche civette, con gli anni che passano e la fanno sentire sempre più sola, attaccata alle medicine che di sicuro non le fanno il bene promesso.
Quello che c’è è una stregoneria artiginale, ma il fondamento della pellicola è strettamente legato alle suggestioni della donna a partire dai suoi incubi ricorrenti e dai suoi desideri.
Non c’è horror vero come Romero ci ha abituato, ma “semplicemente” l’orrore quotidiano (un po’ come per “Martin” dove comunque oltre alle suggestioni c’erano diversi momenti macabri) che non è poco, per un film sperimentale e comunque mirabile, perché si contraddistingue dalla sua filmografia risultando comunque interessante e ben costruito.
Questo per quanto sia uno dei suoi meno riusciti e famosi (lo deduco dalle sole due opinioni presenti sul sito); per me un prodotto interessante, ma che non si eleva all’interno della filmografia del maestro dell’horror.
Diciamo tre stelle e mezzo.
VOTO : 6,5.
Narrazione classica e ben costruita per un film anomalo.
Una delle sue regie meno blasonate, ma comunque sempre di buon livello.
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