Regia di Peter Howitt vedi scheda film
La classica giornata storta diventa per Helen un incubo. In ritardo sull’orario di lavoro, quando arriva in azienda scopre di essere stata licenziata. Perde la metro e viene aggredita mentre cerca un taxi … anzi no, la metro la prende ma trova il compagno a letto con altra.
Quante volte ci siamo chiesto cosa sarebbe accaduto se avessimo fatto quella cosa, preso quella strada, fatto quella scelta piuttosto che un’altra? Peter Howitt parte proprio da questi innumerevoli dilemmi esistenziali e ci costruisce intorno una commedia dai toni romantici, anche la sceneggiatura è opera sua. Svolgendo il racconto su due binari separati, che mostrano le conseguenze che avvengono nell’esistenza di Helen sia nel caso in cui la donna fosse riuscita a prendere la metro, sia nel caso in cui l’avesse persa.
I due binari narrativi, convergono in un finale unico e fatalista. Come a dire che, qualunque cosa tentiamo di fare per cambiare il nostro destino, ci sono delle cose che non possiamo mutare. Pur cambiando certi elementi, ci sono situazioni a cui non si può sfuggire. Ebbene sì il film di Peter Howitt sembra volerci proprio dire questo: cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia, mai. Se qualcosa è destinato a te troverà il modo di raggiungerti, diceva qualcuno e la pellicola di Howitt sembra volerlo affermare con convinzione.
Sfruttando la notorietà dell’epoca di Gwyneth Paltrow e il suo (appannato) talento, Howitt la rende protagonista assoluta della sua pellicola d’esordio, consegnando al cinema una delle pellicole simbolo della fine degli anni ’90 che ancora oggi riesce a stupire con il suo modo alternativo di imporre un racconto. Nonostante la presenza di situazioni e frasi perbeniste, la pellicola di Peter Howitt possiede guizzi interessanti che ne consentono la visione con il giusto coinvolgimento.
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