Regia di Yves Boisset vedi scheda film
Pellicola a metà strada tra il genere drammatico e il thriller che ha una partenza molto promettente con una carinissma Raffaella Carrà (per l’occasione mora) torturata (si fa per dire) da un sadico fotografo con la perversione delle manette e delle catene (al riguardo si poteva caratterizzare meglio la figura di questo soggetto, magari come un impotente con poca autostima che cerca di dimostrare a sé stesso di sapere dominare le donne). Dopo questo inizio promettente il film si affloscia e sconfina spesso nella noia. Il ritmo è altalenante con Boisset che dimostra un certo talento dietro alla mdp, ma che non riesce a imprimere un ritmo adeguato. Si passa così da avvicenti inseguimenti automobilistici a momenti pesantissimi (vedi tutta la parte centrale del film). Incerto anche il taglio da dare all’opera. In un primo momento sembra volersi privilegiare il lato drammatico (con un uomo che vive nei sensi di colpa per un suicidio che reputa a lui imputabile), poi, si passsa al giallo, ma la verve è poca. Bene le interpretazioni con un ottimo Mario Adorf che da solo rende particolarmente qualitativi gli ultimi 10-15 minuti. Adeguata la colonna sonora. Occasione sprecata. Voto: 5.5
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta