Regia di Yves Boisset vedi scheda film
Duca Lamberti, un medico radiato per aver praticato l'eutanasia su una paziente sofferente, si trova a curare il figlio di un conoscente ma scoprirà presto che dietro l'alcolismo del ragazzo c'è un omicidio. Buona trasposizione del romanzo di Giorgio Scerbanenco.
Mi trovo discorde con la media dei giudizi, ho trovato dignitosissima questa pellicola. Scerbanenco scrisse tre romanzi imperniati su questo affascinante personaggio, tutti e tre hanno avuto una loro trasposizione sullo schermo e ognuno a modo suo e in misura diversa rispecchia e tradisce l'opera di Scerbanenco. Personalmente ho trovato il Duca di Bruno Cremer il più aderente all'alter ego letterario e maggior punto di forza di questa trasposizione. Per il resto, Boisset, come Tessari e Di Leo, segue abbastanza fedelmente la trama del romanzo, riproduce bene le atmosfere ma osa sicuramente troppo poco: il racconto era molto crudo, soprattutto nell'aggressione finale, mentre qui il fotografo pervertito si limita a dimenare nell'aria il rasoio senza affondarne i colpi.
Sarebbe bastato aggiungere quel tocco di violenza alla Di Leo perché questa pellicola battesse tutte le altre, pur con la pesante assenza dell'invertito amante degli scacchi, che nel libro ha un ruolo molto inquietante e incisivo.
Irriconoscibile e bellissima Raffaella Carrà in un'apparizione marginale ma incisiva.
Per chi ha amato Scerbanenco e il suo medico dai modi rudi: guardateli tutti e tre come ho fatto io. Non resterete delusi.
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