Trama
Madame Rosa, un'anziana ebrea ed ex prostituta, seppur riluttante, accetta di prendersi cura di Momò, un turbolento dodicenne di strada di origini senegalesi. I due sono diversi in tutto e per tale ragione all'inizio il loro rapporto è molto conflittuale, ma inaspettatamente la loro relazione si trasformerà in una profonda amicizia. Si renderanno infatti ben presto conto di essere anime affini, legate da un destino comune che cambierà le loro vite per sempre.
Approfondimento
LA VITA DAVANTI A SÉ: UN'AMICIZIA STRAORDINARIA
Diretto da Edoardo Ponti e sceneggiato dallo stesso con Ugo Chiti, La vita davanti a sé racconta la storia di Madame Rosa, un'anziana ebrea ed ex prostituta che per sopravvivere negli ultimi anni della sua vita ospita nel suo piccolo appartamento di Bari una sorta di asilo per bambini in difficoltà. Riluttante, accetta di prendersi carico di un turbolento dodicenne di strada di origini senegalesi di nome Momo. I due sono diversi in tutto: età, etnia e religione. Per questo all'inizio la loro relazione è molto conflittuale, ma ben presto si trasformerà in un'inaspettata e profonda amicizia, quando, nonostante tutto, si renderanno conto di essere anime affini, legate da un destino comune che cambierà le loro vite per sempre.
Con la direzione della fotografia di Angus Hudson, le scenografie di Maurizio Sabatini, i costumi di Ursula Patzak e le musiche di Gabriel Yared, La vita davanti a sé è tratto dall'omonimo romanzo di Romain Gary, già trasposto al cinema nel 1977. A spiegare le ragioni dell'adattamento è lo stesso regista: "Quando lessi la prima volta il romanzo di successo dell'autore francese Romain Gary La vita davanti a sé, mi innamorai immediatamente dei personaggi e dei rapporti che intrattengono gli uni con gli altri. La vita davanti a sé, il mio adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Gary, racconta la storia di Madame Rosa (Sophia Loren), un'anziana ex prostituta ebrea che nel suo appartamento si prende cura dei figli delle immigrate clandestine che si vendono per strada. Con riluttanza, Rosa accetta di farsi carico di un rissoso preadolescente senegalese musulmano di nome Momo (Ibrahima Gueye). Quella che inizia come una relazione tesa ed esplosiva si trasforma in un'inattesa e sentita amicizia. Rosa e Momo sono due persone profondamente diverse per cultura, razza, religione e generazione e tuttavia scoprono di avere delle affinità. Queste due anime sono le due facce opposte della stessa medaglia, che incespicano nella vita raccogliendo angosce e dolori fino a quando non trovano uno nell'altra un destino comune che cambierà per sempre le loro esistenze. Adattando il romanzo, ho scelto di spostare l'ambientazione della storia da Parigi alla pittoresca città costiera italiana di Bari. Attraverso gli occhi irriverenti di Momo, vediamo il precoce e scaltro ragazzino di strada imbarcarsi in un viaggio nel cuore antico di Bari, con il suo dedalo di vicoli dove regnano prostituzione, immigrazione illegale e criminalità. Ma questo quartiere difficile è anche il luogo in cui il ragazzo imparerà importanti lezioni di vita".
"La vita davanti a sé - ha proseguito Ponti - è un moderno e struggente racconto di tolleranza e inclusione. In un mondo in cui una vasta maggioranza di individui fugge dal proprio paese di nascita per cercare rifugio e sicurezza altrove, il viaggio e l'approdo di ciascun migrante e di ciascun profugo è unico: alcuni trovano disillusione e disperazione mentre altri scoprono speranza e pace. L'esito più comune è l'evoluzione nella definizione dell'idea di casa e di famiglia, concetti che vengono sfidati e rivisitati numerose volte nel corso del nostro film. E così, il nostro giovane immigrato senegalese apprende che la casa non è semplicemente il luogo dove nasci, ma è anche quello che ti accetta incondizionatamente; e la famiglia non è semplicemente il nucleo di persone che ti dà la vita, ma anche il gruppo di individui che dà significato alla tua vita. Nel complesso, La vita davanti a sé si rivolge alla nostra natura universale di esseri umani e alla missione che tutti condividiamo: amare ed essere amati".
Il cast
A dirigere La vita davanti a sé è Edoardo Ponti, regista e sceneggiatore italiano. Nato a Ginevra nel 1973, è il figlio dell'attrice Sophia Loren e del produttore Carlo Ponti. Dopo gli studi alla University of Southern California, ha mosso i primi passi nel mondo del cinema come assistente di Michelangelo… Vedi tutto
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Commenti (3) vedi tutti
L'intensa interpretazione di una sempre immensa Sofia Loren, unita alla spontanea recitazione del giovane protagonista, non sono del tutto sufficienti a sorreggere un film che, pur parlando di attualità in maniera diretta e non troppo pedante, non riesce davvero a coinvolgere, a causa di una sceneggiatura povera e poco emozionante.
commento di Fanny SallyRetorico, scontato e noioso
commento di MonfrAbbastanza noioso e lento all'inizio. Poi migliora ma comunque non un gran film. Si basa parecchio sull'interpretazione di Sophia Loren. Comunque meglio del romanzo di Gary che non mi piacque per niente.
commento di Artemisia1593