Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Le idee non si possono sostituire con i personaggi. E' un assioma antico quanto il mondo, quanto la storia della letteratura per lo meno, quello che spiega perfettamente il fallimento di Compagni di scuola, ambizioso affresco generazionale che tenta un Verdone ormai sulla cresta dell'onda da una decina di anni e già capace di sviscerare difetti e idiosincrasie dei suoi connazionali. Ma qui, nonostante la (consueta) collaborazione preziosissima della premiata ditta Benvenuti - De Bernardi, il ritratto sconfina nella caricatura e l'affresco nell'involontaria parodia; perchè Verdone calca la mano sui 'tipi', sui personaggi e sui caratteri, come è d'altronde nel suo bagaglio artistico di trasformista e comico. E dimentica così di conferire ai suoi Compagni di scuola la giusta dimensione umana, che compare solamente a tratti, quando i luoghi comuni si diradano (chi è sposato vuole l'amante, chi è single il matrimonio, chi ha un lavoro è insoddisfatto, etc.) e le personalità riescono a emergere da sotto un fitto strato di tic macchiettistici. Infine, da non trascurare è la mediocre direzione di Verdone sia per quanto riguarda la scena che per gli interpreti; non fanno buona mostra di sè molti dei nomi del cast, nonostante in esso si ritrovi una fitta schiera di attori e attrici di un certo calibro: Nancy Brilli, Christian De Sica, Eleonora Giorgi, Massimo Ghini, Athina Cenci, Piero Natoli, Maurizio Ferrini, Alessandro Benvenuti, Fabio Traversa sono solo i maggiori. Soltanto l'aggettivo 'inspiegabile' commenta il David assegnato alla Cenci, come sempre rigida e dalla scarsa espressività; De Sica buffoneggia nel suo ruolo classico, così come Ferrini, ottima spalla di quello che è il miglior interprete di tutta la pellicola, uno sguaiato e gustosissimo Benvenuti (le scene del suo arrivo e della sua partenza sono gli apici dell'intero film). Convince anche Traversa, nonostante esca di scena molto in fretta; gli altri sono tutti rimandati, compreso il pur bravo attore-regista-protagonista che gigioneggia in maniera eccessiva. Da valutare anche l'idoneità delle scelte di casting dal punto di vista anagrafico: in un gruppo di coetanei che hanno a tutti gli effetti vent'anni di differenza l'un l'altro, c'è sicuramente qualcosa che non va. 4/10.
A quindici anni dal diploma, la quinta superiore di un istituto romano si ritrova per una sera nell'elegante villa di una delle ex compagne di classe. Si presentano tutti e tutti hanno i loro problemi, anche quelli che fingono di passarsela alla grande.
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