Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Secondo me un ottimo esempio di dramma-commedia. Magari non sarà un capolavoro di tecnica ma Verdone riesce bene a suscitare nello spettatore l'effetto desiderato: da tante risate, tanta allegria nel confronto di un'intera classe di liceo ritrovatasi insieme in una allegra rimpatriata, si passa alla noia e al dolore di quei quarant'anni che tutti i protagonisti, in un modo o nell'altro, hanno buttato via; poi, dalla commedia, si passa all'ironia malinconica e tutto sprofonda in un nulla di fatto, in una week-end che finisce con tutti che se ne vanno per conto loro come se non fosse successo nulla, come se anche raccontare i tempi passati e ritrovarsi, non ha più alcun effetto. Ormai ognuno ha commesso sbagli irrimediabili e ognuno, anche il più simpatico, è in verità ottuso, menefreghista o è troppo invadente (come lo stesso personaggio di Verdone) per rendersi conto che non basta fare gli amiconi, non bastano gli scherzi come non bastano le prese in giro. Ormai la gioventù è finita ed ognuno raccoglie ciò che ha seminato. DOtato di un buon cast comico, il film gode di una comicità corale, i cui protagonisti principali sono De Sica, Cenci e Verdone. Questo è il punto di forza del film comico. Il film dramamtico si costruisce dalle parole amare, dalle crudezze piccole o grandi che saltano fuori dall'armadio dei vecchi ricordi di ogni protagonista. Ed il risultato non è perfetto perché il film a volte è esagerato sia come pretese di spazio (Verdone che parte con la ragazzina per la città e si mette a litigare con la moglie da sotto il balcone), ma un film che mi ha personalmente colpito, che a parte qualche volta non sconfina mai nell'assurda volgarità che imperversava nel cinema italiano all'epoca. Comicità genuina e intelligente. Voto: 7
Fa riflettere. A tratti è esagerata ma è buona.
Normale.
Bravo
Brava e bella
Insomma...
Qui per una volta ha usato bene il talento ereditato...
Brava
Brava
Bravo
Non un granché, in verità, è più un film di sceneggiatura.
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