Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
In Italia si tende a dimenticarsene, ma se oggi il lavoratore ha ferie pagate, cassa malattia, permessi richiedibili e qualche altra agevolazione lo deve a quelli che hanno fatto gli scioperi tanti anni fa, a rischio di posto di lavoro e pelle, in certi casi:sugli albori dei movimenti operai, Mario Monicelli realizzò questo film che non ebbe quasi alcun successo commerciale , ma che è tra i suoi più ambiziosi progetti. Indicato erroneamente da diverse fonti come una commedia, è più che altro un dramma con venature ironiche:la condizione di chi lavora in fabbrica agli inizi del Novecento è ad un passo dal bestiale, i diritti non riconosciuti, e se qualcuno si fa avanti con rimostranze non campate in aria la reazione è un paternalismo ipocrita e nocivo. Il difetto principale del film è ,nonostante l'assunto sia puntare sulla coralità dei personaggi, la non perfetta definizione di alcuni caratteri importanti,vedi quello di Salvatori e Blier,mentre fanno bella figura Mastroianni come intellettuale un pò meschino, dalle idee innovative ma poco affidabile a livello personale, e Folco Lulli vecchio operaio dalla testa dura e dalle spalle larghe:però quanta passione in questo lungometraggio, che nobile intento, che sapienza di regia.
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