Regia di Alessandro Genovesi vedi scheda film
Un’allegra famigliola – madre, padre e tre figli, la più grande adolescente – parte in camper per la Svezia, ove la madre ha un colloquio di lavoro. Si sta avvicinando il Natale e, lungo la strada, la combriccola incappa in nientemeno che Babbo Natale.
Era difficile fare peggio di Boldi & De Sica ormai anziani e senza più idee da un pezzo; eppure nello stesso anno, nello stesso momento in cui esce In vacanza su Marte (Neri Parenti, 2020) si presenta sugli schermi nazionali questo 10 giorni con Babbo Natale e sbaraglia immediatamente tutta la concorrenza: ecco il cinepanettone meno appetibile dell’annata. Perché, se già 10 giorni senza mamma l’anno precedente risultava una commediola stantia e spompata, è difficile immaginare come si possano risollevare con un sequel in salsa natalizia le già compromesse sorti della famigliola composta dai pur meritevoli Fabio De Luigi, Valentina Lodovini e figli vari. E così questo 10 giorni con Babbo Natale procede blandamente, tra una scenetta prevedibile ed emozioni pressoché nulle, fino all’ingresso del colpone di scena: Babbo Natale! Esattamente quello citato nel titolo, già, e – colpo di scena numero due: è Diego Abatantuono! Bizzarro, per essere un film Colorado. Insomma: non si parla di un film brutto, ma inutile, che sconta il peccato originale di un copione su misura per le feste (già di suo un pantano di luoghi comuni), scritto (da Giovanni Bognetti e Alessandro Genovesi, che è anche il regista) senza un briciolo di verve, sdraiandosi su quanto di più convenzionale e risaputo. A volte i film brutti fanno sussultare per la loro bruttezza; i film noiosi, invece, fanno immancabilmente sbadigliare e basta. 1/10.
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