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Quando

Regia di Walter Veltroni vedi scheda film

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La recensione su Quando

di orsotenerone
6 stelle

Walter Veltroni con il film “Quando” vuole fare una operazione nostalgia e una forte accusa al mondo odierno e alla nostra politica italiana di ieri e di oggi.

 
Prende come punto di partenza il funerale di Enrico Berlinguer e da li fa un salto gigante fino ai giorni d’oggi.

Giovanni, nell’estate del 1984, mentre si tenevano i funerali di Berlinguer, finisce in coma. Da quel giorno la vita di Giovanni è stata messa in pausa, ma dopo 31 anni i suoi occhi si aprono e l’uomo si risveglia finalmente dal suo profondo sonno.

 

Dopodiché compara i due mondi e cerca di trovare le differenze tra ieri e oggi un pò come quei giochi sulle riviste di enigmistica,

Oltre al Neri Marcorè “comunista e di sinistra” abbiamo in questo viaggio una suora (la democrazia cristiana) interpretata da Valeria Solarino.

E’ interessante come Veltroni usufruisca del film anche per fare un suo “mea culpa” sul mondo della sinistra degli anni 70 e 80.

 

 

Il far dire al comunista Neri Marcorè: ” l’ideale era giusto, i mezzi per ottenerlo no” è chiaramente un modo per esprimere il suo pensiero sul mondo politico di ieri.

La pellicola ha dei forti limiti dal punto di vista del montaggio, e forse anche la sceneggiatura ha qualche buco, soprattutto nel descrivere i personaggi (a volte queste descrizioni sono troppo all’acqua di rosa)

E’ un film che però va visto almeno una volta, e sarebbe bello successivamente farne scaturire un dibattito sereno e sincero.

 

Conclusioni sul film “Quando”

Le critiche durante il film sono però anche al mondo odierno: il suo compagno di convalescenza, diciottenne che sa usare benissimo il telefonino, ma non conosce Craxi, oppure le cucine stellate fatte di aria a differenza di una bella amatriciana

Ma probabilmente il tema più importante del film è la mancanza di comunicazione odierna: non siamo più capaci di ascoltare (Leo, l’amico di convalescenza di Giovanni, non parla perché ha la sensazione di non essere ascoltato e Suor Giulia, Valeria Solarino, che dice che si è fatta suora perché aveva bisogno di non essere sola e di non essere giudicata).

Questo un mondo di gente china su un cellulare che non è più in grado di comunicare con un sorriso ma solo con una emoticon.

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