Regia di Walter Veltroni vedi scheda film
Commedia di piccolo spessore, tipo fiction televisiva, Marcorè non si discosta dal suo tipico personaggio "semplicione".
Tra bandiere rosse e "Bella ciao" , un film fortemente nostalgico per i bei tempi del PCI. La vicenda raccontata, riguardante il "risvegliato", utilizzata come collante per fornire una base su cui appoggiare i tanti ricordi dei tempi che furono, è trattata senza particolare impegno.
In realtà il dramma del coma trentennale viene trattato in chiave molto ironica, in effetti si tratta di una commedia con qualche punta divertente e qualche altra più lacrimosa, ma il tutto in maniera molto leggera.
Marcorè esprime un personaggio molto mono-tono, in effetti mostra sempre lo stesso suo personaggio: calmo, ironico, pacato, stralunato.o.. imbambolato.. ed anche in questo ruolo la sua recitazione non si discosta per niente dal suo ..diciamo..stile.. "bietolone", troppo rassegnato alla triste sventura capitatagli, arrendevole fin da subito, che afferma di essere incazzato, nei suoi incontri con le persone ritrovate, ma in realtà ha un atteggiamento impassibile, ed inoltre anche piuttosto ironico, tanto che non si capisce se in fondo la cosa l'abbia traumatizzato o addirittura incuriosito per non dire divertito.
Tanta rassegnazione e nostalgia in questo film che vorrebbe anche essere incoraggiante nel credere in un futuro che si può cambiare e migliorare, infatti, il "risvegliato", durante il suo esame di maturità, fatto all'età di circa 50 anni, alla domanda se ritiene migliore il passato da dove proviene o il moderno in cui si trova egli risponde che non è cambiato nulla, sostanzialmente, e tutti i buoni propositi per risolvere i veri problemi sociali sono tutti falliti o crollati miseramente. E' vero anche che in seguito esprimerà un messaggio di speranza e di fiducia nel futuro, ma il tono, l'espressione in se, con la quale esso viene esternato è di una tale rassegnazione e arrendevolezza che di fatto anche lo stesso messaggio propositivo alla fine perde tutta la sua forza quale esortazione e incoraggiamento al cambiamento. Come quando si vuole dare speranza a qualcuno quando già si è convinti che sono speranze vane.
in definitiva piccola commedia, che nasce da un buon romanzo, probabilmente, ma che non mostra elementi di rilievo da farla elevare ad un livello cha vada oltre una comune fiction televisiva.
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