Tratto dal romanzo di Walter Veltroni, il film racconta la storia di Giovanni, che si risveglia da un coma che dura dal giorno dei funerali di Berlinguer, coma provocato fatalmente da un'asta di bandiera cadutagli sull testa. Tornato alla vita dopo 31 anni in un mondo dove tutto è cambiato, dovrà imparare a conoscerlo e ad accettarlo. Ad aiutarlo ci sono Giulia, una giovane e tormentata suora che si e? presa cura di lui negli ultimi anni della sua degenza, e Leo, un ragazzo problematico affetto da mutismo selettivo.
Grazie a loro Giovanni, oltre che a riprendere le normali funzioni vitali, troverà il modo di riuscire a comprendere la sua nuova esistenza e ad affrontare il passato, che ritornerà nelle sembianze di Francesca, la figlia avuta nella sua precedente vita.
Buonismo e contraddizioni, come la bufala della siccità, ma una morale valida e uno spunto di paragone tra come eravamo e come siamo che merita riflessione.
Molto difficile da digerire che un 18enne (risvegliatosi da un coma di 31 anni), in poco tempo diventi un 50enne anche come mentalità e modo di comportarsi e di agire. Sono più onesti certi filmetti di fantasia/fantascienza, in cui il protagonista fa le meraviglie a cospetto di tanti e tali cambiamenti.
Non azzardatevi più a paragonarlo, nemmeno ad accostarlo a un capolavoro come Godbye Lenin!
Nella nostalgica melassa generale i problemi più grossi sono stati: le case da nababbi dei personaggi, bella ciao all'osteria e la pessima recitazione al rallenty di Tognazzi!
Che dire? una somma di banalità, un alternarsi ingiustificato di siparietti "comici" e di drammi familiari come nei peggiori film statunitensi. Ho dato 3 e non 4 perchè mi sono irritato: 2 o 3 volte il protagonista ha abiurato e detto che le intenzioni di quando era nel PCI erano buone ma le idee sbagliate. Vergogna, Veltroni! Quoque tu
Il rifacimento di "Good bye Lenin" in salsa nostrana è faticoso e la presa di coscienza della quotidianità lasciata 40 prima (Giovanni è andato in coma per 31 anni, quando c'erano ancora i comunisti, quelli veri)passa attraverso troppe cadute di tono. Si può sempre dire che è tratto da un romanzo proprio, però...10 a Neri Marcorè, 0 al (!) regista.
Ho trovato in questo film molta nostalgia di Veltroni,per il PCI che non c'è più, per una societa' ha preso una piega lontana dai suoi sogni che erano anche i miei,compagna di partito di Veltroni,insieme a D'Alema fin dalla federazione giovanile comunista.le con siderazioni di Giovanni all'esame di maturità però sono ancora piene di speranze.
1984. Giovanni è un 18enne di sinistra che attende ai funerali di Enrico Berlinguer. Una bandiera gli cade in testa e lo manda in coma. 2015: Giovanni si risveglia dopo oltre tre decenni di buio e fatica a riconoscere il mondo che gli sta attorno. Le cose sono cambiate tantissimo, ma una notizia su tutte è destinata a sconvolgere la sua seconda vita: l'uomo ha una figlia, ormai… leggi tutto
L’operazione nostalgia di Veltroni si fa prendere un po’ la mano “quando”, descrivendo Giovanni (un Marcoré in vena di gigioneggiare), in coma dal funerale di Berlinguer e risvegliatosi 31 anni dopo, tiene a sottolineare soprattutto quello che non c’è più rispetto a quello che c’è ora, e quindi fidanzate che non potevano certo… leggi tutto
Walter Veltroni con il film “Quando” vuole fare una operazione nostalgia e una forte accusa al mondo odierno e alla nostra politica italiana di ieri e di oggi.
Prende come punto di partenza il funerale di Enrico Berlinguer e da li fa un salto gigante fino ai giorni d’oggi.
Giovanni, nell’estate del 1984, mentre si tenevano i funerali di Berlinguer, finisce in…
1984. Giovanni è un 18enne di sinistra che attende ai funerali di Enrico Berlinguer. Una bandiera gli cade in testa e lo manda in coma. 2015: Giovanni si risveglia dopo oltre tre decenni di buio e fatica a riconoscere il mondo che gli sta attorno. Le cose sono cambiate tantissimo, ma una notizia su tutte è destinata a sconvolgere la sua seconda vita: l'uomo ha una figlia, ormai…
Ho come la sensazione che spesso nelle recensioni dei film si verifichi un effetto pecora, tale per cui qualcuno inizia a elogiare o dileggiare un'opera, e altri vanno dietro a ruota, adeguando il proprio giudizio a quello di chi ha preceduto.
Sicuramente Quando non è esente da vizi e lacune, ma neppure gli si possono negare alcuni pregi. Il regista reitera una visione della…
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L’operazione nostalgia di Veltroni si fa prendere un po’ la mano “quando”, descrivendo Giovanni (un Marcoré in vena di gigioneggiare), in coma dal funerale di Berlinguer e risvegliatosi 31 anni dopo, tiene a sottolineare soprattutto quello che non c’è più rispetto a quello che c’è ora, e quindi fidanzate che non potevano certo…
Tra bandiere rosse e "Bella ciao" , un film fortemente nostalgico per i bei tempi del PCI. La vicenda raccontata, riguardante il "risvegliato", utilizzata come collante per fornire una base su cui appoggiare i tanti ricordi dei tempi che furono, è trattata senza particolare impegno.
In realtà il dramma del coma trentennale viene trattato in chiave molto ironica, in effetti…
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Commenti (10) vedi tutti
Interessante, voto 8.
commento di stokaiserBuonismo e contraddizioni, come la bufala della siccità, ma una morale valida e uno spunto di paragone tra come eravamo e come siamo che merita riflessione.
leggi la recensione completa di Souther78Molto difficile da digerire che un 18enne (risvegliatosi da un coma di 31 anni), in poco tempo diventi un 50enne anche come mentalità e modo di comportarsi e di agire. Sono più onesti certi filmetti di fantasia/fantascienza, in cui il protagonista fa le meraviglie a cospetto di tanti e tali cambiamenti.
commento di francaraccioNon azzardatevi più a paragonarlo, nemmeno ad accostarlo a un capolavoro come Godbye Lenin! Nella nostalgica melassa generale i problemi più grossi sono stati: le case da nababbi dei personaggi, bella ciao all'osteria e la pessima recitazione al rallenty di Tognazzi!
commento di SteSondrio88Che dire? una somma di banalità, un alternarsi ingiustificato di siparietti "comici" e di drammi familiari come nei peggiori film statunitensi. Ho dato 3 e non 4 perchè mi sono irritato: 2 o 3 volte il protagonista ha abiurato e detto che le intenzioni di quando era nel PCI erano buone ma le idee sbagliate. Vergogna, Veltroni! Quoque tu
commento di StepanQuando la finirà Merdoni di girare ste cagate? Già... quando???
commento di Arch_StantonGoodbye Walter
commento di Martin_ScorteseCommedia di piccolo spessore, tipo fiction televisiva, Marcorè non si discosta dal suo tipico personaggio "semplicione".
leggi la recensione completa di giulmarIl rifacimento di "Good bye Lenin" in salsa nostrana è faticoso e la presa di coscienza della quotidianità lasciata 40 prima (Giovanni è andato in coma per 31 anni, quando c'erano ancora i comunisti, quelli veri)passa attraverso troppe cadute di tono. Si può sempre dire che è tratto da un romanzo proprio, però...10 a Neri Marcorè, 0 al (!) regista.
commento di maurri 63Ho trovato in questo film molta nostalgia di Veltroni,per il PCI che non c'è più, per una societa' ha preso una piega lontana dai suoi sogni che erano anche i miei,compagna di partito di Veltroni,insieme a D'Alema fin dalla federazione giovanile comunista.le con siderazioni di Giovanni all'esame di maturità però sono ancora piene di speranze.
commento di francescanerina