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La mia banda suona il pop

Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film

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La recensione su La mia banda suona il pop

di Furetto60
2 stelle

Cast comico sprecato, per una commedia, che non diverte e non punge. Passo falso di fausto Brizzi

Tony, Lucky, Micky e Jerry sono quattro patetici, ex componenti del gruppo musicale Popcorn, meteore famose per un breve lasso di tempo negli anni ’80 e poi caduti nel dimenticatoio, Tony ormai imbolsito, con una parrucca tipo “cugini di campagna”, si è ridotto a fare ridicole esibizioni per matrimoni trash; Lucky si arrangia con  un negozio di ferramenta; Micky è una catastrofica e alcolizzata conduttrice di programmi di cucina in emittenti private, dove tra un bicchiere e l’altro rimedia solo magre figure, e Jerry fa l’artista di strada, più mendicante che musicista,  nelle piazze di Roma, litigando coi centurioni, ai quali fa scappare i turisti. Il loro vecchio manager Franco, che vive tra Roma e San Pietroburgo, viene contattato da Olga, donna di fiducia del magnate russo Ivanov, fan sfegatato di questa vecchia band, per organizzare un concerto del gruppo per una sola data in occasione del suo 50esimo compleanno, proprio nella città russa. Non sembrano contenti di questa proposta, i loro rapporti sono tutt’altro che idilliaci, ma comunque "ob torto collo" per questioni di disperata sopravvivenza, decidono alla fine di aderire al progetto e di esibirsi  in questa anacronistica  e patetica reunion; quattro derelitti, male invecchiati, male assortiti, per un tour da una data sola, a San Pietroburgo. Si recano in Russia e quasi per caso, scoprono che il concerto è pretestuoso e nasconde loschi fini, Olga donna senza scrupoli, sta organizzando un grande colpo per svaligiare il caveau proprio durante la loro esibizione, tra prove, litigi e vecchi rancori, vengono a sapere che non sono altro che un cavallo di troia per una rapina ai danni di Ivanov. Decidono così di sabotare il piano criminale per cercare di tentare il colpo a loro volta. Teoricamente la premessa  è più che promettente e  potenzialmente veicolo comico potente, in quanto  fa leva sulla reale quanto incomprensibile passione che in Russia sembrano coltivare  per la musica pop italiana, basti pensare al gigantesco successo che riscuotono ancora oggi, i concerti di Albano e Romina Powerm Toto Cutugno, i Matia Bazar e i ricchi e poveri. Ciò detto invece, sul piano realizzativo, il film tradisce tutte le aspettative e si rivela di fatto  una “sciagura cinematografica”, che non fa ridere praticamente mai e soprattutto non valorizza, ma  mortifica  il talento di  artisti brillanti, come Paolo Rossi, Donatella Finocchiaro e Diego Abbatantuono, travolti da una sceneggiatura insulsa, con dialoghi imbarazzanti, e  battute “grasse” che appartengono allo sfiancato e ormai esausto filone del cinepanettone. Francamente non riesco a capire cosa sia successo alla vena creativa di Franco Brizzi, che certo non è mai stato Monicelli o Dino Risi, ma aveva una sua cifra stilistica e nel genere della commedia all’italiana contemporanea, poteva avere una qualche voce in capitolo: ”Notte prima degli esami” o Maschi contro femmine” “Ex”  non erano capolavori, ma tutto sommato film divertenti e piacevoli.

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