Regia di Guido Chiesa vedi scheda film
La Lodovini è inarrestabile e porta su di sè quasi esclusivamente l'intero film. Che scorre bene, non ha esitazioni e si lascia guardare molto piacevolmente. La nostra protagonista se la cava egregiamente tanto nella versione geisha tanto nella versione "un giorno di ordinaria follia" ed anzi, incarna bene le tante situazioni quotidiane di ciascuno di noi, nelle quali tendiamo ad essere o troppo vittime o troppo carnefici. Regia, colonna sonora e cast sono all'altezza (specialmente Abbrescia, che mi ha ricordato la parte con la Litizzetto in Se devo essere sincera, casualmente anche lì con Marcorè). Il messaggio del film poi, sebbene non particolarmente originale, è talmente dirompente da guardare con simpatia pellicole come queste. Che potranno essere anche copie italiche di altri film, ma lo stesso potremmo dire de I magnifici sette con Kurosawa. E invece un è capolavoro del cinema mondiale. Idem le accuse di femminismo acido perchè, a dire il vero, la Lodovini in questo film cartella molto più le donne che gli uomini. Energico. Voto 7.
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