Regia di Francesco Costabile vedi scheda film
AL CINEMA
Rosa è una ragazza costretta a vivere addentro al giogo di una famiglia che la circonda, ma la tiene anche perennemente sotto pressione.
Nel contesto di un paese calabro ove vige una legge che appartiene alla cosca che sovrasta le altre, la giovane si trova a giostrarsi tra una nonna che parla poco ma sa come agire, una zia succube che ubbidisce e lavora come una serva, uno zio dispotico e padrone autore di nefaste decisioni di un passato ancor più cupo del già nerissimo presente, ed un cugino debosciato che la umilia ed abusa.
Rosa giunge al momento di esasperazione in cui tutte le drammatiche sfaccettature sulla fine violenta di una madre che ora è solo più un lontano ricordo, tornano a galla per maturare in lei un sentimento di vendetta che non potrà non essere consumato col desiderio di chi non ha altro che la vendetta per poter tentare di placare il fuoco che la devasta dentro.
Soprattutto quando la ragazza trova la complicità di un suo coetaneo becchino, desideroso come lei di farla finita con una casta di malavitosi in grado di vivere al di là di una legge troppo assente o genuflessa.
Il riscatto di >Rosa corrisponderà a quello di molte tra le donne del paese, tradizionalmente soggiogate e piegate a destini da cui non sono mai riuscite a fuggire.
L'esordio in un film narrativo da parte del regista Francesco Costabile, è più interessante che completamente convincente.
Funziona senz'altro a livello tecnico, con la cupa scenografia che fa da contorno ad una storia di faide e vendette a ripetizione; e pure certe inquadrature fuori dagli schemi si fanno notare con piacere, specialmente quelle iniziali, che inquadrano il contesto urbano decadente e decaduto, tra muri scrostati di vecchie case tristemente ravvivate da incongrue intelaiature in alluminio anodizzato, ed in cui certe sfocature ostentate aiutano l'occhio dello spettatore a concentrarsi su particolari altrimenti meno in evidenza.
Presentato alla sezione Panorama di Berlino 2022, Una femmina si fa un po' incastrare da una fase sin troppo preparatoria e ripetitiva, a cui succede un epilogo un po' affrettato e piuttosto scontato nel suo sviluppo.
Ma il personaggio protagonista di Rosa, interpretato con sguardo tagliente e tenace dalla interessante esordiernte Lina Siciliano, funziona decisamente, così come riesce a farle da inquietante contraltare un digrignante Fabrizio Ferracane, ormai attore indispensabile anche al cinema, oltre che a teatro.
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