Regia di Claudio Gora, Leonardo Bercovici vedi scheda film
La storia d’amore fra Sara e Pietro, a Barcellona, promette bene; almeno finché lui non trova per caso lei in compagnia del suo precedente fidanzato. Pietro lascia Sara e perde fiducia in lei, ma si tratta di un equivoco e sarà difficile per la donna spiegarlo.
Negli anni Cinquanta Claudio Gora, già attore di successo, decide di mettersi alla prova dietro la macchina da presa; lo fa con una manciata di titoli popolari degni dell’etichetta di ‘senza infamia e senza lode’, come questo Tormento d’amore. Quarta regia in sei anni per il Nostro, la pellicola mostra esattamente la stessa originalità e vitalità del suo titolo: pari a zero, o quasi; trattasi in sostanza di un melodramma strappalacrime con più voglia di intrattenere che idee, un lavoro formalmente non disprezzabile, ma che non lascia granché alla visione. Tratto da un soggetto di Juan Antonio Bardem con una sceneggiatura di Leonardo Bercovici, con quest’ultimo collaboratore di Gora alla regia, Tormento d’amore è frutto di una coproduzione italo-spagnola che permette quantomeno lo sfoggio di un cast internazionale, sebbene i nomi effettivamente degni di nota siano pochi: Massimo Serato, Marta Toren, Otello Toso, José Nieto, Julia Martinez, Antonio Almoròs sono impegnati nei ruoli principali. Poca azione, tanti sentimenti, un maschilismo di fondo neppure troppo velato: siamo del tutto in linea con i prodott(in)i analoghi del tempo. 3/10.
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