Regia di Ninì Grassia vedi scheda film
Gigi D'Alessio è un cantante famosissimo, bellissimo, intelligentissimo, simpaticissimo e soprattutto umile e modesto. Chiaramente l'occasione fa l'uomo ladro: Gigi infiocina spietato ogni sua fan (una o due, pare di capire) e la sua ascesa verso lo status di divinità (altro sopra di lui non c'è) viene momentaneamente interrotta da una fidanzata-mostro gelosa che lo becca in pubblico con un'altra (che era furbissimo si era detto?).
Difficile scegliere. E' più orrendo Annarè o Cient'anne? Provi più imbarazzo a vedere aGgiggi spacciarsi invano per attore nel primo o nel secondo film? Impossibile, non difficile. Le due pellicole girate a ridosso l'una dell'altra da Ninì Grassia - colui che aveva lanciato Nino D'Angelo sul grande schermo, quindi uno con precedenti - fanno allibire allo stesso implacabile e furioso modo: nessun appiglio logico nella trama, solo una sequela di scenette da fotoromanzo involontariamente demenziale interrotte continuamente dalla nenia latrante del protagonista, impegnato a promuovere qualche suo disco; una boria sorprendente nel dipingere GDA, a tutti gli effetti fenomeno di quartiere e signor Nessuno nel resto del mondo; una realizzazione tecnica che non lascia semplicemente a desiderare: peggio, sembra maldestra volontariamente, più che un film sembra un sabotaggio nei confronti del cinema. Ci sono porno - ci sono molti porno! - che qualitativamente sono migliori di questo Annarè, scritti girati recitati meglio ogni singolo fotogramma. Cient'anne forse è lievemente migliore del successivo Cient'anne da quest'ultimo punto di vista, ma risulta molto più ridicolo nell'affastellarsi di amenità deliranti che vanno a rappresentarne la 'trama'. Ma anche qui Grassia - soggetto e sceneggiatura - non scherza: GDA figlio di Fabio Testi; un doppiaggio a dir molto amatoriale, che affossa ulteriormente il tutto; Amedeo Goria (!!!) doppiato in piemontese marcato; Maria Monsè della tv per bambini in un personaggio svilente, di donna facile e stupida: sbalordirsi è inutile, Annarè stuprerà qualsiasi vostra aspettativa al ribasso nei suoi confronti. L'unica cosa che potrete fare alla fine della sua visione sarà tirare un sospiro di sollievo, come al risveglio da un violento, apocalittico incubo. Loredana Romito, Biagio Izzo e persino Orso Maria Guerrini prendono parte alla sceneggiata, di cui D'Alessio firma anche le musiche. Annarè è per il cinema l'equivalente di una febbre a 42 gradi per un uomo adulto sano. 1/10.
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