Regia di Tinto Brass vedi scheda film
L'intenzione di Tinto Brass era quella di ricreare un western 'fumettistico': si può dire riuscita. Non che questo comunque significhi granchè: di per sè il western è già fumettistico, c'è l'eroe e c'è l'antagonista, c'è la bella del saloon, c'è il malloppo e c'è il duello finale. Brass però si ripropone, riuscendo, di mettere in forma filmica il meccanismo fumettistico che vive dietro la storia di Yankee (scritta dal regista insieme a Gian Carlo Fusco e ad Alberto Silvestri, padre del futuro cantautore Daniele), facendo macchiette dei personaggi e tagliuzzando le scene con un montaggio del tutto in vena con il suo personalissimo gusto godardiano-pop. E' comunque un netto distacco dai lavori precedenti del regista: l'esordio con gli spigolosi e personalissimi Chi lavora è perduto e ça ira, pura nouvelle vague, ed i due film decisamente più 'per la massa' come Il disco volante e La mia signora. Ed altre sperimentazioni sono in arrivo, prima del mesto e tristissimo declino che l'ha reso un famigerato regista di serie C, dagli anni '80 in avanti. 5/10.
Far west. Storia di un patto impossibile, l'alleanza fra il nuovo arrivato pistolero Yankee ed il boss della zona, Grande Concho. Quando Yankee comincia a fare fuori gli uomini di Concho, però, il boss si rivolta contro di lui: duello finale garantito.
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