Regia di Ettore Scola vedi scheda film
IL CINEMA AI TEMPI DELLA QUARANTENA
Il giorno in cui al pacifico e tollerante, sensato commissario Pepe i suoi superiori affidano il compito di indagare su una serie di traffici a sfondo sessuale che avrebbero come abituale epicentro la apparentemente tranquilla realtà di provincia vicentina, l'uomo si fa forza, a malavoglia, di obbedire agli ordini e finisce invischiato in una serie di fattacci aventi come nesso comune lo sfruttamento della prostituzione, per giunta spesso minorile e riguardante anche un filone di omosessualità.
Il commissario riuscirà ad addentrarsi entro la fitta rete di quel malcostume tanto nascosto quanto dilagante, sino ad essere stoppato dai suoi stessi superiori mandanti quando l'uomo scoprirà che anche personaggi eccellenti e di primo piano risultano coinvolti in quei fattacci.
La storia inoltre avrà anche un amaro retroscena personale, riguardante proprio l'amante del nostro pepe, pure lei coinvolta in una insospettabile doppia vita che la vede legata al mondo delle tentazioni sessuali.
Ettore Scola riesce ad immergersi con credibilità e senza ricorrere ad eccessivi, spesso fastidiosi macchiettismi, nell'apparentemente irreprensibile atmosfera che regola la vita apparentemente pacifica di una provincia cheta solo nelle apparenze.
La trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Ugo Facco De Lagarda risulta pertanto assai riuscita, e molto di ciò anche grazie alla solida, ironica e un po' malinconica interpretazione di Ugo Tognazzi, davvero bravo ad impersonare il laconico protagonista.
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