Regia di Ettore Scola vedi scheda film
La provincia: benestante, tranquilla, soporifera, cordiale. Nelle apparenze. Laddove Germi aveva ironizzato, Scola va a colpire duramente sul fianco morale: compaiono così lo squallore, il torbido, il desiderio di trasgressione, di evasione, il rifiuto dei valori accettati dalla collettività. E l'impotenza di fronte alla presa di coscienza del fatto che tutti, fino agli alti piani, vi sono coinvolti. Un film a suo modo politico (quantomeno nel risvolto finale), diretto da Scola e interpretato da Tognazzi con i risultati positivi preventivabili, che parte come una commedia e si chiude come un dramma kafkiano.
In una piccola e tranquilla provincia veneta, il commissario Pepe comincia a sospettare che qualcosa non vada dai pettegolezzi che gli propina continuamente il matto del paese. Effettivamente c'è una tremenda verità sotterranea: verranno alla luce, orge, droga, sesso con minorenni, prostituzione, pornografia ed un sottobosco di squallore insospettabile. Ma i superiori del commissario, anzichè elogiarlo, lo invitano a seppellire tutto, per salvare alcuni nomi illustri venuti alla luce. Pepe brucia gli incartamenti delle indagini, ma chiede di essere trasferito.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta