Regia di Claude Sautet vedi scheda film
Un altro dei film memorabili di quel fantastico cineasta che rispondeva al nome di Claude Sautet.Film che all'apparenza appartiene al genere poliziesco ma che in realta'contiene tutta una serie di caratteristiche e di suggestioni che con il poliziesco non hanno nulla a che spartire.Partendo dalla figura del protagonista,un ex giudice ora poliziotto che ha la fissa di cogliere i malfattori in flagranza di reato per non avere sorprese successive in sede giudiziaria,Sautet imbastisce un dramma degli affetti in cui la figura preponderante è quella della prostituta interpretata da una luminosissima Romy Schneider che si contrappone da subito alla figura severa e ombrosa del commissario di cui ignora l'identita'.Il nucleo centrale del film è rappresentato dagli incontri tra i due ,senza alcun contatto fisico in cui piano piano si conoscono meglio pur non facendo nulla ma quasi simulando la routine quotidiana di una coppia qualsiasi.E invece si stanno intrappolando a vicenda:lui ha teso la trappola agli amici di lei per impedire loro una rapina milionaria con le informazioni carpite,lei,oltre le apparenze, è riuscita a stabilire una sorta di contatto empatico con lui che la protegge anche a costo della sua rovina in un finale emozionante e amarissimo.Si vede fin dall'inizio che Sautet non è interessato all'intreccio poliziesco,non gli interessa girare scene troppo movimentate e infatti per essere un poliziesco le scene concitate sono veramente minime,lui descrive un paese della provincia francese e coccola quasi i suoi protagonisti che da pari loro gli regalano una prova superba.....
di solito fa il poliziotto....
splendida prova
una figura ombrosa particolarmente nelle sue corde....
Specialista di film intimisti,coglie ancora una volta nel segno...
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