Regia di Alan Smithee (Kevin Yagher) vedi scheda film
La storia della configurazione del lamento (o cubo di Merchand) attraverso passato presente e futuro. L'idea non malvagia e in un suo modo "originale" ponevano le basi per qualcosa di perlomeno accettabile ad i fan della serie, invece i mille problemi finanziari e di gestione che il film ha attraversato (Yagher cede il posto a Chappelle che si firma con pseudonimo) uniti a degli attori da recita parrocchiale trasformano questo Bloodline in una "cosa" ridicola e noiosissima riuscendo a deludere praticamente tutti. I supplizianti ormai sono dei penosi giocattoli da luna park e la scena finale con l'eroina che strilla a pinhead "Va all'inferno" e lui risponde come ultime parole "Amen", non sarebbe stata inserita neanche in un film di Fracchia.
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