Regia di Aleksandr Sokurov vedi scheda film
film difficile, molto piu di Moloch e Arca Russa, che potevano contare su un particolare appeal dovuto alla tematica grottesca (nel primo caso) e al virtuosismo stilistico (nel secondo)...tuttavia trovo Madre e Figlio un film in sostanza riuscito, con momenti di grande Poesia, forte di quell'essenzialità che manca ad altre pellicole di Sokurov come, ad esempio, Toro (troppi registri, troppi passaggi a vuoto: il cripticismo di Tarkoski al culmine dell'esasperazione)...in Madre e Figlio i referenti sono Bergman e Dovzenko: dal maestro di Upsala, viene ripreso Persona, in particolare il tema (oltre che l'estetica) della simbiosi dei corpi e (nel caso di Sokurov, spiritualista a differenza del materialista Bergman) delle anime; da Dovzenko, il panteismo, rovesciando però la prospettiva da vitalistica (nel capolavoro del cineastra ukraino, Terra) a necrofila...la madre e il figlio sono un tutt'uno con la natura che li circonda, alla quale sono indissolubilmente uniti non nella vita, ma nella morte..."tutto è vita" equivale a dire "tutto è morte", in quanto tutto è eterno, senza inizio e senza fine, tutto non è mai nato e mai morirà...eccezionale la performance della Madre, il suo timbro di voce esanime, il suo alito di morte, quel suo sobbarcarsi uno stato di malattia cosmica...
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