Film in tre episodi. Nel primo un attore, in evidente stato catatonico, va da un vecchio amico che lavora come fuochista. Porta con sé un baule in cui trasporta il corpo della vicina che ha appena ucciso e chiede all'amico di cremarla. Nel secondo Ofelia, una bella infermiera, decide di votare la sua vita allo scopo di diventare la responsabile degli archivi segreti dell'ospedale, per scoprire il nome della madre che l'abbandonò in fasce e vendicarsi. L'ultimo racconto vede una bimba avvelenare il vecchio nonno paralitico, che ha ormai perso ogni fiducia nel mondo.
Note
C'è una dolente sensazione di lucida follia che proviene dalle opere della Muratova. Cinico e spietato, "Tre piccoli omicidi", ambientato in una severa Odessa, descrive un mondo diventato un girone infernale, abitato da personaggi che non sono più in grado di provare sentimenti e che non riescono più a gestire il loro male di vivere. Il tutto avvolto in una straordinaria visione pittorica che crea un mondo alla Arcimboldo.
Film surreale e antinarrativo ma le situazioni che portano agli omicidi di cui il titolo sono beffarde o se volete grottesche e portano a chiedere come la vita e la morte per qualcuno hanno un peso veramente minimo.Non per tutti.
L’episodio della caldaia è (troppo) grottesco, quello dell’infermiera assassina annoia. Il migliore è quello col vecchio e la bambina, che ci fa meditare sull’ambigua natura del male che circonda l’esistenza di tutti noi.
Tre racconti che sembrano all'insegna dei racconti surrealisti di Max Aub, Delitti esemplari, ma che ricordano anche il cinema della ceca Vera Chytilova. Per gran parte, si respira l'aria dell'esercizio di stile ed una messinscena teatrale (l'infermiera del secondo episodio sembra più una marionetta che una persona reale), però la regista riesce ugualmente a trasmetterci, attraverso questi tre… leggi tutto
Sarà un'innata passione per l'ironia che sfocia nell'assurdo e nel grottesco,ma questo filmetto, ucraino se non ricordo male,è stato una piacevole sorpresa,non molto veloce nel ritmo,come da tradizione sovietica,un pò ossessivo e a tratti ipnotico,tuttavia i tre episodi con buona capacità di descrivere i momenti salienti di altrettante storie riescono a rimanere impressi nello spettatore e… leggi tutto
Tre racconti che sembrano all'insegna dei racconti surrealisti di Max Aub, Delitti esemplari, ma che ricordano anche il cinema della ceca Vera Chytilova. Per gran parte, si respira l'aria dell'esercizio di stile ed una messinscena teatrale (l'infermiera del secondo episodio sembra più una marionetta che una persona reale), però la regista riesce ugualmente a trasmetterci, attraverso questi tre…
Il primo episodio insignificante. Il secondo un po' meglio,ma si salva solo per l'avvenenza dell'infermiera. Il terzo invece è un piccolo capolavoro di cinismo e humour nero, dove viene messo in risalto l'involontario egoismo,proprio di certi anziani e bambini,probabilmente alimentato dalla generazione di mezzo,ovvero la nostra.
Sarà un'innata passione per l'ironia che sfocia nell'assurdo e nel grottesco,ma questo filmetto, ucraino se non ricordo male,è stato una piacevole sorpresa,non molto veloce nel ritmo,come da tradizione sovietica,un pò ossessivo e a tratti ipnotico,tuttavia i tre episodi con buona capacità di descrivere i momenti salienti di altrettante storie riescono a rimanere impressi nello spettatore e…
Il surrealismo di vecchia scuola russa, sta di casa in questo film..il primo episodoio è quello che risente più di tutto questo, dico risente, perché c'è una esasperazione che dilata il film anche nei suoi significati..Il primo episodio si perde in questa storia di attore (poco importante che lo sia) ed in questo omicidio inutile, con una recitazione sopra le righe che non sconvolge, ma…
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Commenti (3) vedi tutti
Film surreale e antinarrativo ma le situazioni che portano agli omicidi di cui il titolo sono beffarde o se volete grottesche e portano a chiedere come la vita e la morte per qualcuno hanno un peso veramente minimo.Non per tutti.
commento di ezioL’episodio della caldaia è (troppo) grottesco, quello dell’infermiera assassina annoia. Il migliore è quello col vecchio e la bambina, che ci fa meditare sull’ambigua natura del male che circonda l’esistenza di tutti noi.
commento di daveperIl confine tra follia e normalità è molto sottile. Prevale la prima… o forse no?
commento di daveper