Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Tra i tantissimi personaggi interpretati dal mitico Albertone nazionale, non poteva mancare quello del commissario. In questo simpatico film del 1962, Luigi Comencini, regista che riusciva a coniugare denuncia sociale, satira e umorismo, assistiamo con estremo gusto ad una delle tante piccole preziose caratterizzazioni, disseminate lunga la sua lunghissima e brillante carriera. Sordi, che si divertiva molto a recitare, e si vedeva, dava un impronta sempre molto incisiva ai suoi personaggi e qualche volta andava un po’ sopra le righe “sbracandosi” allegramente, tuttavia in questo lavoro è molto contenuto ed evitando di gigioneggiare eccessivamente,configura estrema credibilità al suo ruolo. La trama gialla conta poco, quello che invece è interessante, è il contesto in cui si svolge la vicenda.Ed e lì che Comencini lancia i suoi strali, su una borghesia provinciale, rozza, pressapochista, e ipocrita, che fa da sfondo e cornice alla storia, il capo di Lombardozzi, superficiale e sbrigativo ,ossequioso con i potenti ma severo con i subalterni, uno strepitoso Cutolo, preferisce giocare a moscacieca con il nipotino, piuttosto che arrovellarsi su casi "scomodi" Burocrazia e politica che cercano di mascherare la verità per salvaguardare un perbenismo di facciata.
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