Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Quello che poteva essere un discreto giallo dai risvolti polemico-satirici, in mano a Comencini e Sordi finisce per diventare una commedia all'italiana a tutti gli effetti: piacevole, ma sempre un po' troppo schematica e raramente pungente. Il rapporto con la moglie ed il finale del film (Lombardozzi lascia la polizia per andare a vendere dolciumi) sono l'esemplificazione di ciò: eliminandoli - e così togliendo le venature macchiettistiche di Sordi - si otterrebbe un bel giallo e la trama non ne risentirebbe. Eppure il risultato è divertente e contribuisce ad allungare la lunga lista dei memorabili personaggi sordiani, bene o male tutti sfumature dello stesso tipo di italiano, con pregi e difetti annessi.
Lo stimato professor Di Pietro viene trovato morto, investito da un auto. Lo zelante vicecommissario Lombardozzi non è convinto che sia questa la verità e riapre le indagini. Scopre quindi che l'uomo era stato con una prostituta e la sua morte non è stata affatto accidentale. Ma invece della promozione otterrà soltanto bastoni fra le ruote per tutte le indagini, e l'assoluzione dei colpevoli in tribunale. Lombardozzi esce dalla polizia.
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