Regia di Rob Zombie vedi scheda film
Lo stupendo "Devil's Reject" (da noi "La Casa Del Diavolo", 2005), uno dei migliori "southern" horror degli anni zero, terminava con una sequenza leggendaria, che non svelo per chi non l'avesse visto, sulle note di "Freebird" dei Lynyrd Skynyrd. "Three From Hell" inizia poco dopo quel finale, in cui clamorosamente (e, diciamolo, inverosimilmente) la gang cattivissima che nacque con il primo capitolo, "La Casa Dei 1000 Corpi", 2003, sopravvive e viene rinchiusa in un penitenziario, in attesa della pena capitale. Rob Zombie, insomma, torna, dopo quasi quindici anni, a raccontare le vicende di questa famiglia del sud, dedita, semplicemente, a uccidere chiunque incroci la sua strada. Ma se i primi due episodi sono, ancora oggi, notevoli, questo cade clamorosamente e inaspettatamente. Se già il precedente lavoro di Zombie, "31", aveva diviso critica e pubblico (a me era piaciuto, Rob era ancora in forma), qui tutto frana sotto i colpi di una trama inesistente, dove ogni cosa appare forzata, dove l'innesto di un nuovo personaggio non funziona, con buchi in sceneggiatura piuttosto evidenti. Ma al di là di queste già importanti magagne, è proprio la forza registica del miglior Zombie che manca, specialmente nei non frequentissimi scontri a fuoco, dove era maestro, dove si sentivano davvero le pallottole fischiare, la carne squarciarsi. Qui anche nelle scene più cruente, è tutto piatto, di una cattiveria controllata e abusata. Anche Sheri Moon, sempre bellissima, è invecchiata e non funziona negli ingranaggi attoriali generali. Il finale in Messico, poi, è ridicolo e pare incollato tanto per fare. Chissà che è successo, forse i fondi disponibili non sono stati molti, oppure il giochetto dei "rallenty" non funziona più, non saprei. Sta di fatto che "Three From Hell" è l'episodio meno riuscito dei tre e la speranza è che si chiuda qui. Procuratevi, invece, "La Casa Del Diavolo", quello sì che è un capolavoro!
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