Regia di Rob Zombie vedi scheda film
Dopo oltre 14 anni, Rob Zombie mette mano al seguito de La casa dei 1.000 corpi (2003) e La casa del diavolo (2005). Resta fedele ai personaggi e gira un adrenalinico film d'azione, intriso di violenza gratuita e con un finale in Messico a dir poco inaspettato.
Dopo il massacro compiuto il 23 maggio 1978, Captain Spaulding (Sid Haig), Otis (Bill Moseley) e Baby (Sheri Moon Zombie) vengono sorpresi a un posto di blocco, finendo -con l'auto lanciata in corsa- al centro di una pioggia di piombo. Vengono ricoverati e, nonostante le gravi condizioni fisiche, dopo qualche mese recuperano le forze. Appena ristabiliti, sono rinchiusi in un carcere di massima sicurezza, mentre il tempo scorre inesorabilmente. Il 2 ottobre 1988, Captain Spaulding viene giustiziato con iniezione letale; contemporaneamente durante un trasferimento di alcuni prigionieri, grazie all'intervento del fratellastro Winslow -The midnight wolfman- Coltrane (Richard Brake), Otis riesce a fuggire. Quando viene negata la libertà condizionale a Baby, Otis e Winslow penetrano in casa del direttore del carcere. Tenendo sotto minaccia la famiglia, lo obbligano a far uscire Baby dal carcere, quindi i tre evasi massacrano i prigionieri, decidendo poi di scappare in Messico. Trovato rifugio in uno sperduto hotel di Durango, vengono riconosciuti dall'albergatore, che informa Aquarius (Emilio Rivera) della loro presenza. Infatti durante la spericolata evasione di Otis, senza pietà il fuggitivo ha ucciso anche il prigioniero Rondo (Danny Trejo): padre di Aquarius ora in cerca di vendetta e a capo della sanguinaria setta di assassini mascherati nota come Satana nero.
Terzo capitolo -dopo La casa dei 1.000 corpi (2003) e La casa del diavolo (2005)- diretto da Zombie a distanza di ben quattordici anni dal precedente. Noncurante del tempo trascorso, Zombie riprende esattamente da dove finiva appunto The devil's rejects ma è costretto a riscrivere il ruolo di Sid Haig, ricoverato a causa della grave malattia che lo condurrà alla morte il 21 settembre 2019. Il posto di Captain Spaulding viene quindi impegnato da "The midnight wolfman", mentre il clima di imprevedibilità, costante e caratteristico della trilogia, rimane invariato. Nulla è prevedibile, tantomeno scontato, nel film: a cominciare dalla regia che alterna un incipit in stile falso documentario (con la popolazione mossa in difesa dei criminali considerati vittime del "sistema") e procede con uso di filtri, split screen e anacronistici insert citazionistici. Ad esempio, su un televisore appare una brutta (per qualità) e sfocata versione de Il gobbo di Notre-Dame (1923) con Lon Chaney nel ruolo di Quasimodo, mentre in un dialogo tra Otis e Winslow -a causa della similitudine con la storia dei tre evasi- viene ricordato Ore disperate (1955) con Humphrey Bogart.
Molto ben girato, con fotografia volutamente sporca e immagini spesso mosse, 3 from hell si distingue anche per l'ottima colonna sonora assai variegata, oscillante tra brani di musica classica tipo Sonata al chiaro di Luna e capolavori quali In a gadda da vida. Ovviamente, trattandosi di Rob Zombie, la violenza è caratteristica centrale del film, anche qui sfumata in un'ambigua morale che di rivoluzionario ha però ormai ben poco. Magnifico tutto il secondo tempo ambientato in Messico, con l'entrata in scena dei killer mascherati (Satana nero) al seguito di tre bare, destinate ad Otis, Baby e The midnight wolfman. Costato circa 3.000.000 di dollari è stato distribuito a partire da metà settembre 2019 -oltreché in patria- in Irlanda e Germania, rientrando ad oggi (in tre settimane di programmazione) poco oltre metà del buget. Nel mese di ottobre verrà invece rilasciato anche in Brasile, Australia, Inghilterra e Canada.
"La violenza è una malattia, una malattia che danneggia tutti coloro che lo usano, indipendentemente dalla causa." (Chris Hedges)
F.P. 06/10/2019 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 115'05")
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta