Regia di Jake Kasdan vedi scheda film
Squadra che vince non si cambia, recita un famoso adagio fin troppo considerato nel mondo del cinema (ma non solo!) e così, dopo il successo di Benvenuti nella giungla la Sony conferma Jake Kasdan alla regia e allo script, insiema a Jeff Pinkner e Scott Rosenberg, e l’intero cast artistico della precedente pellicola con l’intento neppure troppo nascosto di ripeterne gli incassi fenomenali che appena due anni fa era riuscito a sfiorare nel mondo il miliardo di dollari.
Niente male per quella che inizialmente era considerata come una scommessa.
Una scommessa perfettamente riuscito (probabilmente anche oltre le più rosee previsioni) e il cui enorme successo ha prontamente portato a questo nuovo seguito (che io considero come un vero e proprio numero 2 in quanto il capostipite con Robin Williams è concettualmente a parte e quindi completamente slegato, per quanto ne dicano i produttori, rispetto a questa nuova iterazione che è in tutto e per tutto un vero e proprio reboot) ma all'insegna comunque della continuità, allargandone il concept e gli scenari a nuova variazioni sul tema ma sacrificando sull'altare del successo lo spirito iconoslasta (anche sovversivo?) del capitolo precedente attraverso un’avventure molto più standard e che si ripropone sulla falsariga del precedente proprio come un nuovo livello ma dello stesso gioco e, ora che abbiamo imparato che il gioco si evolve e cambia in ogni partita come se avesse una volontà propria, impostato per sempre nuove pellicole in quello che ormai è di fatto un nuovo franchise.
Come detto The Next Level prosegue quanto impostato nel capitolo precedente, con il gioco degli opposti tra i protagonisti e i vari avatar a cui si aggiunge ai solito Dwayne Johnson, Jack Black, Karen Gillan e Kevin Hart, ovviamente confermatissim, i nuovi Danny De Vito e Danny Glover nel creare una nuova contraposizione tra giovani e anziani, legati anche al modo di quest’ultimi di relazionarsi ai meccanismi da videogiochi di cui sono quasi totalmente all' oscuro, per creare nuove situazioni e siparietti per lo più comici o comunque divertenti.
Si tratta comunque di novità superficiali per un sequel che in realtà ripropone la stessa identica ricetta quando invece nel primo l’aggiornamento da gioco in scatola a videogame era stato almeno uno sviluppo interessante (e di successo quindi anche/proprio per questo), invece si è preferito limitarsi ad alzare il badget, che comunque si vede, riproporre la stessa squadra con, come detto, nuove distrazioni tra new entry e nuovi scenari a evitare troppe ripetizioni e sperare poi di ripeterne il successo.
Infatti The Next Level si propone come il perfetto "pop-corn movie" adatto per il periodo natalizio, un semplice film per famiglie ancora di più del suo predecessore, tenedo fin troppo fede al proprio titolo e proponendosi, invece di reiventarsi almeno un poco, soltanto come un nuovo livello di quello stesso gioco, piacevole e divertente quanto si vuole ma senza alcuna originalità che non sia lo spunto di partenza già ampiamente sfruttato però con il primo capitolo.
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