Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
Uno dei film piu' puramente Nouvelle Vague di Chabrol, dopo l'interessante "Le Beau Serge" (ufficialmente considerato il capostipite della corrente) e l'oggi piuttosto datato "I Cugini". Il migliore dei tre.
L'inutile arco narrativo di Ginette. La Audran in generale.
Brillante. L'atmosfera del negozio dove il tempo sembra essersi fermato e' quasi sartriana (hai l'idea di trovarti nell'anticamera dell'inferno).
Molto pepata in un ruolo di ragazza volgarotta a lei congeniale.
Commovente. Poetica. La star del film.
Atroce. La sua imbranataggine e mancanza di tempi comici nella scena in cui Ginette si esibisce come cantante inspirano quasi tenerezza.
Per quanto mi risulta non ha fatto granche' oltre a questo film. Ma, relativamente a questa parte, se l'e' cavata bene.
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