Regia di Bruno Pischiutta vedi scheda film
Il marito, incallito misogino, viaggia spesso per lavoro ed è un fedifrago seriale; la moglie, scoperta per caso la sua doppia vita, si rivolge a un gruppo di femministe, intrecciando immediatamente una relazione saffica con una di esse.
Da un soggetto di Bruno Pischiutta e Maria Enrichetta Corona, sceneggiatura di Bruno Pischiutta, montaggio di Bruno Pischiutta, regia di Bruno Pischiutta: protagonista, Bruno Pischiutta. Compagne nude è uno dei massimi capolavori del cinema trash anni Settanta, vale a dire del periodo di totale splendore del ‘genere’, anni nei quali letteralmente chiunque poteva girare un film; è una storia pseudofemminista, ma talmente ingenua e assemblata in maniera approssimativa da generare molte più risate che riflessioni. Seriamente inutile sarebbe discutere dei contenuti. Di certo comunque a compiere il disastro ci mette parecchio del suo l’autore, che dietro la macchina da presa sbanda ripetutamente, anche in senso concreto (certe inquadrature lasciano ulteriori perplessità sull’opera), e non si rende minimamente conto dello sfacelo che combinano i suoi interpreti, palesemente lasciati allo sbando. Un doppiaggio energico, fin troppo, non rimedia nulla – anzi complica pesantemente la faccenda; ma in chiave ‘scult’, naturalmente, non fa che migliorarla. Non mancano neppure falle logiche nella trama, eccessi (un paio di stupri, qualche nudo del tutto gratuito) e persino pretese artistiche, come i 4 minuti e mezzo iniziali di primo piano fine a sé stesso, eppure ciò che rimane maggiormente impresso è il motivetto di tastierina/organo che continuamente torna a infestare la colonna sonora della pellicola, divenendo ben presto demenziale nel suo insensato insistere. 1,5/10.
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