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Gretel e Hansel

Regia di Oz Perkins vedi scheda film

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La recensione su Gretel e Hansel

di alan smithee
5 stelle

CINEMA IN SALA
In un passato volutamente non chiaramente delineato, funestato da una miseria che spinge i genitori a disfarsi della propria prole invitandola a cercarsi fortuna da soli, la giovane ragazzina Gretel viene parimenti invitata dalla madre a trovarsi una sistemazione che la renda indipendente, e che possibilmente preveda la presa in carico del suo affezionato fratellino Hansel, ancora in pieno percorso infantile.
Dopo che un colloquio di lavoro come serva in una casa nobiliare viene orgogliosamente rifiutato dalla ragazzina, che vi intravede correttamente e realisticamente laidi fini di subordinazione e sfruttamento sessuale da parte del bieco ed assai anziano padrone di casa, i due ragazzi si vedono costretti a prendere la strada del bosco, in cerca, se non di fortuna, almeno di una forma di sussistenza.

Stanchi, affamati, in preda alle allucinazione a seguito dell'ingerimento di funghi velenosi, i due fratelli si imbattono in una casa immersa nella boscaglia, ove si staglia una tavola riccamente imbandita, poco distante dalla quale si materializza la presenza di una strana e misteriosa padrona di casa, che ostenta, nei confronti dei due sventurati, un comportamento benevolo in grado di allentare le naturali ed istintive ritrosie dei due.
Si tratterà di un tranello pericolosissimo, che metterà a repentaglio la sopravvivenza dei due tenaci e coraggiosi giovani, alle prese con un essere subdolo e malvagio, decisamente più affamato di loro.
Hansel e Gretel è una delle favole più note e dark uscite dalla fantasia dei fratelli Grimm.

Quasi impossibile non serbare un ricordo almeno vago della favola che, magari nei giorni trascorsi a letto malato, un nonno di turno si prendeva la briga di leggerci da bambini, allontanando di colpo la noia e lo stress da permanenza forzata tra le coperte.
Piuttosto propenso a valorizzare le atmosfere dark nei lavori che hanno preceduto il presente e costruito all'autore una discreta base di partenza, il regista Oz Perkins, figlio si Anthony, regista che si è fatto notare già di recente con i due horror discreti "February - L'innocenza del male" e "Sono la bella creatura che vive in questa casa", rinuncia ad elementi di fantasia come la casa di marzapane ed altri elementi commestibili, e ci fornisce una rilettura in chiave ancor più nera e gotica della celebre favola dai noti spunti allarmanti.
Ne deriva una rilettura horror tutto fuorché originale, ma piuttosto godibile, soprattutto nella sua prima parte.

Sostenuto soprattutto dalla prova della nota attrice e caratterista sudafricana molto attiva in tv, Alice Krige, Gretel e Hansel, che orgogliosamente ribalta l'ordine dei protagonisti rispetto all'originale, fornendo alla tenace ragazzina protagonista (interpretata dall'attrice dalla inverosimile - per quei tempi - capigliatura maschile semplice ma stilosa, Sophia Lillis) l'onore di guadagnarsi un predominio che la sceneggiatura le crea in modo quasi plateale, è sostenuto da dialoghi spesso improbabili, in grado di mettere in bocca di una ragazzina di fatto analfabeta, parole e un gergo espressivo così articolato da risultare completamente fuori luogo per la circostanza.
Ma, senza scendere troppo nei minimi dettagli, il film di genere si fa guardare, pur risultando tutto fuorché necessario in considerazione delle molteplici varianti cinematografiche dedicate alla nota favola, e si rivela piacevolmente scorrevole, nel rispetto di una base narrativa nota, ma che si lascia guardare, magari senza avvincere, ma senza nemmeno tediare, forte soprattutto della capacità del regista e degli scenografi, di saper sfruttare il fascino ambiguo e misterioso del bosco, per creare una corretta e suggestiva atmosfera di tensione crescente.
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